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Ciclismo

Vincenzo Nibali oggi si opera a Milano. Corsa contro il tempo per la Vuelta. Ipotesi piano B

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Dodici giorni dopo il ritiro dal Tour de France, Vincenzo Nibali finisce sotto i ferri. Il 33enne siciliano era caduto a causa della cinghia della macchina fotografica di uno spettatore, riportando la frattura composta della decima vertebra toracica.

Normalmente un infortunio di questo tipo richiede circa sei settimane di stop prima di tornare ad allenarsi. Lo Squalo dello Stretto non ha tutto questo tempo: nella sua testa, da oltre un anno, c’è il Mondiale di Innsbruck, in programma a fine settembre su un percorso mai così adatto al fuoriclasse italiano. Per arrivare in forma alla rassegna iridata è cruciale, quasi decisivo prendere parte alla Vuelta di Spagna, corsa a tappe durissima ed ideale per affinare la preparazione. Lo ha ripetuto più volte anche il ct dell’Italia Davide Cassani: “Prenderò in considerazione uomini che faranno la Vuelta di Spagna e che si metteranno in luce in quelle settimane, senza il peso di dover fare classifica soprattutto per lo Squalo che dovrà essere performante alla Grande Boucle. Penso che la formazione dell’Italia per il Mondiale uscirà per buona parte da chi andrà alla Vuelta“. 

Per accelerare i tempi, Nibali si sottoporrà quest’oggi a Milano ad una operazione che prende il nome di vertebro-plastica percutanea. Sostanzialmente viene inserito con due aghi nella vertebra un materiale simile al cemento (il polimetilmetacrilato) che ha l’obiettivo di “compattarla” e far sì che sia in grado di rispondere gradualmente ai carichi di lavoro cui sarà sottoposta.

Un intervento di questo tipo tende a rendere la vertebra più rigida in maniera permanente, tuttavia il capitano della Bahrein Merida ha preferito correre il rischio: troppo grande il richiamo mondiale.

Solo al termine dell’operazione si conosceranno gli esatti tempi di recupero. Nella previsione più ottimistica, la speranza è quella di tornare in bicicletta 7 giorni dopo l’intervento. Ipotizzando dunque il 7 o l’8 agosto, mancherebbero poco più di due settimane all’inizio della Vuelta. I tempi, come si intuisce, sono strettissimi e lo Squalo potrebbe presentarsi nella Penisola iberica in condizioni di forma approssimative, faticando tantissimo soprattutto nelle primissime tappe (peraltro subito impegnative).

Qualora i medici sconsigliassero al siciliano un recupero così affrettato, scatterebbe allora il “piano B”. Nibali potrebbe pensare di svolgere un ritiro in altura, per poi prendere parte nel mese di settembre ad alcune classiche di un giorno tra Canada ed Italia. Non sarebbe la soluzione ideale per preparare il Mondiale. La caduta al Tour de France, d’altronde, ha sconvolto tutti i piani. Lo Squalo si trova dinanzi alla sfida forse più difficile della carriera: dovrà essere anche più forte del destino avverso.





federico.militello@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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