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Wimbledon 2018: big in campo per i quarti di finale. Nadal al test Del Potro, Djokovic con Nishikori. Federer contro il gigante Anderson

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A Wimbledon tocca agli uomini scendere in campo per i quarti di finale. I principali favoriti sono tutti ancora in corsa, pronti a giocarsi il titolo dei Championship nella stretta finale. Sul Campo Centrale tocca alla parte bassa del tabellone. Apriranno Novak Djokovic e Kei Nishikori. Il serbo è al secondo quarto di finale Slam consecutivo, qualcosa che sembrava normalissima amministrazione fino a due anni fa ma diventata un traguardo notevole adesso. E non è un caso perché questa è la miglior versione di Nole in quest’arco di tempo, per testa, carattere (ciò che mancava a Djokovic) e gioco. La chance, contro un Nishikori giunto qui per la prima volta e quasi a fari spenti, è ghiotta, perché i precedenti parlano chiaro: 13-2 per Nole.

Il piatto forte dei quarti, però, sarà la sfida successiva, quella tra Rafael Nadal e Juan Martin Del Potro. Lo spagnolo torna ai quarti per la prima volta dal 2011 (quando perse in finale da Djokovic) e, proprio come nel caso del serbo, un Rafa così sull’erba non si vedeva da anni. Forse aiutato dai campi, forse no, Nadal è stato quanto mai solido, tonico e concentrato, come ha ampiamente dimostrato nell’ultimo turno contro Vesely. Ma Del Potro è un’altra cosa e allora quale modo migliore per testare se realmente Rafa potrà tornare in finale? L’argentino dalle parti di SW19 è avversario assai pericoloso, ma forse potrà fare la differenza l’aver sprecato energie supplementari ieri.

A Roger Federer tocca invece il campo 1, probabilmente per via del cammino fatto fin qui dallo svizzero. Il Re fin qui ha faticato pochissimo, viaggiando veloce come un treno, al punto da concedere le uniche palle break solo agli ottavi contro il francese Adrian Mannarino. Ma il prossimo sarà il sudafricano Kevin Anderson. Un big server, che di solito sull’erba farebbe paura a chiunque ma non a Federer, che su questi campi ha un ottimo bilancio contro giocatori con queste caratteristiche (fu sconfitto da Raonic nel 2016, ma Roger era a mezzo servizio, tra guai a ginocchio e schiena). Una preoccupazione in più per lo svizzero, però, arriva dal meteo: il Re ha infatti espresso la sua apprensione circa lo stato dei campi, resi secondo lui particolarmente adatti a chi gioca dal fondo e poco favorevoli ai giocatori in risposta (“Sarà molto difficile fare un break“), visto il clima secco che regna in questi giorni a Londra.

Se i dubbi di Federer dovessero concretizzarsi allora lo svizzero dovrà stare attento, perché di big servers dal suo lato ce ne sono altri due. L’altro quarto della parte alta vede infatti di fronte Milos Raonic e John Isner: una sfida da pallottoliere, tra due veri bombardieri. Basta un dato per capire a cosa andranno incontro gli spettatori: nei quattro precedenti (tutti a livello Masters 1000), comandati da Isner per 3-1, di 9 set giocati 7 si sono conclusi con un tie-break. Ma i motivi di interesse, al di là delle facili battute, non mancano, tra la voglia del canadese di rilanciarsi dopo vicissitudini e infortuni vari e la grinta dell’americano, che dopo un avvio di stagione opaco ha saputo qualificarsi per la prima volta, a 33 anni, ai quarti dei Championships.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Alessio Marini

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