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Wimbledon 2018, Novak Djokovic: “E’ stato un periodo molto difficile. Non c’è un favorito per la finale”
“Queste sono le partite per cui cominci a giocare e per cui vivi“. Con queste parole, rotte anche da un po’ d’emozione, che Novak Djokovic accoglie la vittoria nella sfida in “due atti” contro il numero uno del mondo Rafael Nadal, in un match durato complessivamente 5 ore e 14 minuti di partita, centrando la Finale di Wimbledon.
C’era da aspettarselo, tra Nole e Rafa è sempre così ed il 52° episodio della saga ha sorriso al serbo. Una lotta strenua, dando sempre tanta profondità ai colpi e giocando con coraggio e freddezza nei momenti decisivi del quinto parziale, quello dell’all-in per i due contendenti.
Novak è stato il migliore, ha saputo tenere botta al pressing di Nadal e, per contro, ha fatto vedere alcune giocate che, negli ultimi mesi, erano finite un po’ nel dimenticatoio. Non è certo un mistero quanta sofferenza sia costata al fuoriclasse slavo questo periodo. L’infortunio al gomito e le difficoltà nei Masters 1000 americani sono ora un lontano ricordo per un tennista che si presenta sul campo di Church Road, nell’atto conclusivo, per la quinta volta.
“E’ stato un periodo molto difficile. Dubbi, frustrazione e disappunto hanno albergato in me. Ti chiedi cosa stai facendo e se è la strada giusta da seguire. Siamo umani. Ma ho superato le difficoltà e le sfide e adesso sono in una finale Slam, se me lo avessero detto sei mesi fa avrei firmato – ammette il serbo, intervistato dalla Gazzetta dello Sport – Quando affronto un torneo, parto sempre con le ambizioni alte, non giocherei a tennis se non pensassi di poter sempre dare il meglio“.
Una stagione che ha avuto un momento di svolta rivela il campione serbo: “A Roma in generale ho giocato piuttosto bene, al Roland Garros qualche partita non è stata così male, ma il torneo del Queen’s mi ha dato la convinzione di poter fare di nuovo cose grandi, confermando che stavo avvicinando il livello di tennis che cercavo“.
E guardando all’atto conclusivo contro il sudafricano Kevin Anderson: “Non credo che esista un chiaro favorito. Kevin (Anderson ndr.) ha disputato l’anno scorso la finale degli US Open. Quest’anno sta giocando il tennis della vita e non credo che abbia molto da perdere. E’ stato in campo molto tempo, ma ha avuto un giorno di pausa e sarebbe servito anche a me. Spero di recuperare bene. Se guardiamo alle carriere, lui è appena alla seconda finale di un Major e dunque ha tutto da guadagnare da una partita del genere. Ma se guardiamo ai miei ultimi due anni, neppure io ho molto da perdere”.
Foto: Neale Cousland / Shutterstock.com
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