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Atletica, Europei 2018. Alfio Giomi: “Tanto azzurro protagonista, ci siamo svegliati. Giovani competitivi”. L’analisi del Presidente FIDAL

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L’Italia ha concluso gli Europei 2018 di atletica leggera con sei medaglie: 1 oro, 1 argento, 4 bronzi. L’oro e l’argento, però, sono arrivati nelle prove a squadre di maratona, questa volta conteggiate dalla Federazione Continentale ma indubbiamente il loro peso è relativo. Gli azzurri hanno rischiato di chiudere la rassegna continentale senza titoli come era successo soltanto a Stoccolma 1958 e i 4 bronzi non possono sicuramente essere soddisfacenti ma i vertici della FIDAL vedono comunque il bicchiere come mezzo pieno. Queste le dichiarazioni del Presidente Alfio Giomi e del DT Elio Locatelli.

 

ALFIO GIOMI: “Stamattina, con la maratona, ho avuto la conferma che tanto azzurro è stato protagonista a questi Europei. Non faccio il conto delle medaglie, ma la sensazione è che tanti ragazzi abbiano fatto vedere che ci sono. Alcune cose però non sono andate. A settembre, come previsto, analizzeremo tutto e prenderemo le decisioni per il futuro. Quello che è certo, è che in questi mesi l’atletica italiana si è finalmente svegliata. Ha continuato a farlo anche qui a Berlino, mostrando ancora dei limiti. Ci rendiamo conto che sia la strada giusta, ma siamo ancora a metà, di questa strada. Ci rammarichiamo dei quarti posti, ma il conto dei piazzamenti non sarà negativo. Dopo questa settimana sono ancora più ottimista di quanto lo fossi prima. Tanti giovani hanno dimostrato di poter essere competitivi a livello assoluto. Penso a Crippa, a Chiappinelli, alla Osakue, a Stano, a Rachik e Faniel oggi, a Desalu che fa 20.13 e arriva sesto. È il segno del lavoro che sta dando i suoi frutti e continuerà a darli”.

Le aspettative di Alfio Giomi erano più alte e non si nasconde:Avevamo più aspettative, questo sì. Anche su Filippo Tortu. Ma possiamo mai considerare un fallimento il suo quinto posto? Su Vallortigara: ci crediamo e ci investiamo, merita il riconoscimento per quello che ha fatto quest’anno. In generale, abbiamo allargato la squadra ma questa era l’ultima occasione per molti. Valuteremo, ma chi ha fallito non troverà spazio per essere sostenuto dalla federazione verso Tokyo”.

Si sogna poi di ospitare gli Europei 2022 a Roma: “A che punto siamo? Molto avanti. C’è un forte gradimento da parte della EA per organizzare a Roma l’evento multisport, forse non con tutte le discipline. Nel giro di 6 mesi verranno fatte valutazioni. Roma è considerata la sede ideale per questa manifestazione. E nel 2022 avremo la squadra più bella di sempre. Per noi è un obiettivo. Sarebbe importante per i ragazzi, stimolati dalla possibilità di un Europeo in casa”.

 

ELIO LOCATELLI: “Qualcuno ha pagato lo scotto del contesto europeo. Ma devo dire che avevo messo in busta chiusa la mia previsione e fino a oggi di medaglie d’oro non ne vedevo, e nemmeno d’argento. Io sono soddisfatto di come sia andata. Molti quarti e quinti posti sono positivi. Sono sincero: dalla Pedroso mi aspettavo il bronzo, e anche da Vallortigara e Tortu. Sulla staffetta 4×400 donne mi prendo la responsabilità di non aver lasciato fuori Libania Grenot in semifinale per farle risparmiare un turno. Ma non ho rimpianti. Abbiamo avuto una crescita in alcuni settori, penso ai 110hs e a Dal Molin che con mezza gamba è riuscito a gareggiare. A breve dovrà operarsi. Inoltre sono contento che i tecnici siano tornati a parlare e a confrontarsi, è il frutto di quello che la federazione ha chiesto: essere più collaborativi”.

Il DT azzurro si sofferma quindi su alcuni casi: “La Trost sta cercando il suo equilibrio a livello tecnico, ne parleremo con Marco Tamberi che è un uomo intelligente. Giorgi? Il problema tecnico esiste. Ce l’ha lei e ce l’ha Rubino. Ha un grande potenziale e bisogna rimetterci mano, io delle idee già ce l’ho. Sull’approccio alla gara, alcuni non sono riusciti a esprimere il meglio in questa sede. Credo nella psicologia sportiva e nel mental coach, se qualcuno ne ha bisogno ne faremo ricorso. Fa parte del percorso che serve per vincere”.

 





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12 Commenti

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    13 Agosto 2018 at 23:20

    Scusatemi, volevo dire “Sebbene SIA convinto…” 🙂

  2. Gabriele Dente

    13 Agosto 2018 at 23:19

    Scusatemi, volevo dire “Sebbene SIA convinto…” 🙂

  3. ale sandro

    13 Agosto 2018 at 12:49

    Federome87 , non sarò d’accordo con te su altre cose, tipo ori sempre e comunque ad ogni dove e come se piovesse (credimi magari fosse così, sono uno di quei fessi che sin da bambino negli anni 80 metteva il bandierone dal balcone nei 15 giorni dell’Olimpiade, pensa te che pirla se non vorrei vedere ori), ma hai centrato il punto sulla questione finanziamenti Fidal – Fin.
    Io avrò dati sbagliati, perciò già da ora la redazione vorrei mi correggesse così imparo qualcosa. Ma mi risulta che negli ultimi anni la Fidal ,non soltanto abbia i conti incasinati, ma ha incassato come e più della Federnuoto. Alla quale tutto si può dire, pure che Barelli ha mani in pasta dappertutto, quello che si vuole.
    Ma non che ostacoli l’attività dei 5 sport olimpici.
    Questo invece è ciò che , come ricordavano ghost e maurizio, sembra da anni, diciamo dai tempi di Arese, perchè è giusto dire le cose come stanno, stiano facendo in quella federazione. Ed è proprio il ricordo del trio di atleti, campioni con i contro cazzi gestiti in modo folle a cavallo degli anni zero e dieci (Howe, Schwazer, Di Martino), al quale si è scampato Donato per miracolo, che mi fa pensare che ,con il cambiamento che sta per avere l’atletica mondiale, questi non devono proprio toccarli i nuovi atleti azzurri.
    E’ una questione di come le si gestisce le risorse.
    Maurizio ricordava di Stefano Mei, che Crippa mi ha ricordato con tutte le debite proporzioni del caso, e del suo tentativo fallito di diventare presidente federale. Perchè non è stato votato anche da chi si lamentava della situazione con Giomi 1 e hanno voluto Giomi bis?
    Per me sono inadeguati, e mi dispiace che un uomo di una certa età come Locatelli, non abbia avuto la tempra di mandare a ca..ntare Giomi e tutto l’ambiente ,quando si è reso conto che non poteva comandare su nulla.
    Anche dimettendosi e sputtanando bene il casino. Avrebbe fatto un gran bene.

    Da Settembre ci saranno i nuovi punteggi e lì saranno dolori per qualificarsi ai mondiali e ai Giochi se gli azzurri non alzeranno di molto il loro livello.
    Bisognerà gareggiare molto di più, cosa che gli azzurri non fanno.
    Eh sì Luca dice bene sulle garette da non fare, ma il problema è che la Diamond League la potranno fare davvero pochissimi tra gli azzurri.
    Tortu , Tamberi, Crippa, le altiste, forse Chiappinelli, ma già la Osakue e Desalu per esempio cominciano a rischiare di dover fare circuiti inferiori. Anche questo aspetto va controllato e pianificato, non mi sembra che Giomi e Locatelli e compagnia siano all’altezza di poterlo fare.
    Questa situazione, così non può rimanere perchè se non si inizia ad andare nella direzione corretta, dove vanno gli altri paesi, studiando il modello polacco ad esempio, i cui risultati sono da anni evidenti agli occhi di tutti, anche le risorse di atleti e tecnici rischieranno di non evolversi mai.

    • Federome87

      13 Agosto 2018 at 19:27

      Ale sandro calcola io la bandiera italiana tutta l’anno sul terrazzo a prescindere da eventi sportivi…per farti capire quanto sono malato :). In generale mi fa molto piacere interloquire con persone come voi appassionate di tutti gli sport , creda si noti dalla quantità dei miei commenti in questi giorni ( giuro che da domani diminuiro’) :).
      Volevo chiarire però questa cosa degli ori…non è che vale solo arrivare prima ma ci mancherebbe, ad esempio perdere dalla van rounwendaal è solo un onore perché è un fenomeno . Tuttavia mi farebbe molto piacere che i nostri (pochi) atleti favoriti alle olimpiadi o eventi clou dicano che andranno lì per vincere e diventare campioni olimpici o europei o mondiali, non che vanno per prendere una medaglia di qualsiasi colore. Facendo un paragone ovviamente smisurato, gli americani non solo puntano a vincere ma a fare il record di vittorie, non dicono che vanno per qualsiasi medaglia…poi può succedere o no.
      Un altro problema però che ha avuto l’Italia nelle ultime due olimpiadi è che i nostri favoriti sono tutti in gare abbastanza aleatorie ( non endurance o di progressione) , scherma e tiro dove essere strafavoriti è un concetto difficile. Ad esempio Bacosi e cainero (una specie di messi e ronaldo dello skeet) non hanno vinto neanche gli europei quest’anno. Per questo lo sviluppo del nuoto, del canottaggio e del ciclismo su pista sono condizioni necessarie per fare grandi olimpiadi per l’italia. Cmq per concludere con le cose veramente importanti dello sport, il momento dello scontro finale tra bridi e van rounvendaal è stato la sublimazione di tutto quello amiamo dello sport sano e se la bridi avesso preso l’argento sarei stato ugualmente contento e soddisfatto

      • ale sandro

        13 Agosto 2018 at 20:05

        Esatto. Di tutti i campionati europei multisport (tutto sommato un buon allenamento per gli sportivi a due anni dai Giochi), quello tra Bridi e Van Rouwendal (o come caspita si scrive) è stato uno dei più emozionanti, da infarto personalmente. Purtroppo per articolisti e commentatori vari non sono rimasto ancora stecchito. Lo so, dovrete sopportarmi ancora, con i miei papiri. 😀

        Discorso Olanda che spiega praticamente molto della questione italiana dal 2007-08 ad oggi.
        Commentai subito dopo Rio 2016, che l’esplosione olandese non era affatto casuale, e che aveva la particolarità a differenza nostra, di basarsi sugli sport di prestazione (nuoto di fondo,ciclismo (pista e strada) , canottaggio..anche vela mi pare).
        Quegli ori per me sono un conto in banca rispetto agli sport di precisione e combattimento, dove un dettaglio o un avversario che non digerisci ad esempio in un quarto di finale , possono mandare in fumo tutto quanto. Oltre all’incertezza che regna in queste discipline.
        In questi sport di prestazione invece, se mantieni il divario sugli avversari, e soprattutto il tuo massimo valore nell’occasione più importante avrai grande possibilità di vincere non solo la medaglia , ma anche l’oro.
        Paltrinieri a Rio ne è stato l’esempio per noi nuotando sui suoi massimi standard. Il divario che aveva su Jaeger lo ha mantenuto nonostante il miglioramento dell’americano. Il suo oro era , molto tra virgolette, più sicuro di quello di Rossetti nello skeet, che pure mi ha fatto esultare alla grande anche per lo spareggio finale.
        L’ Italia da Pechino in poi è calata in questo tipo di sport, raggiungendo il peggio probabilmente a Londra. A Rio si è vista una ripresa in tal senso, ed è questo , alla luce di altri risultati che vedo, che mi da qualche speranza in più per Tokyo.
        D’accordissimo con te quindi sulle condizioni necessarie, l’Italia non può prescindere da questi sport.

        P.s. A me fa sempre piacere leggere interventi di chiunque, anche se spesso non sono d’accordo, la vedo diversamente. L ‘importante è che ci sia la passione. E chiudo l’off- topic che l’atletica italiana in questi giorni sta sclerando a forza di sentire parlare di nuoto 😀

        • Fabio90

          13 Agosto 2018 at 21:24

          Io vi dico che a Tokyo faremo il nostro record di ori e medaglie totali, non mi dilungo sul dove (già fatto in un altro post settimane fa) ma sono molto fiducioso, avete ragione però nel dire che ci vorrebbero più certezze negli sport a cronometro.

          • Gabriele Dente

            13 Agosto 2018 at 23:15

            Beh, visto che si parla di bandiera, scusate se mi intrometto ma mi unisco a voi (io ce l’ho appesa alla parete dei bambini in camera e voglio che crescano amandola; mio figlio di 4 anni “promette bene”!) 🙂
            A parte questo, ricordo perfettamente l’interessante commento di ale sandro sulle prove fisiologiche e sul rendimento che “assicurano” in termini di medaglie. Sono d’accordo, anche se talune prove tecniche “assicurano” parimenti le medaglie quando la scuola è di alto livello (vedi scherma per noi, fioretto in particolare). Per quanto riguarda gli sport di prestazione, anche se raramente abbiamo atleti che riescono a fare tempi assoluti migliori di altri (nella storia dello sport i record del mondo fatti da italiani sono abbastanza rari), spesso il problema di tecnici e federazioni nostrani è non riuscire a mettere gli atleti in condizione di dare il meglio al momento clou. In tal senso sono curioso di vedere che cosa succederà a Tokio nel nuoto; spero proprio che stavolta non resteremo delusi.
            Per rispondere a Fabio90, personalmente a metà del cammino verso Tokio mi sento più ottimista rispetto al 2014 o al 2015 (dove, se non sbaglio, vincemmo soltanto tre ori mondiali in gare olimpiche e soprattutto ottenemmo pochissimi piazzamenti). Mi auguro di veder rinverdire la tradizione vincente di ciclismo e canottaggio, spero come detto nel nuoto, mi auguro qualche exploit nella canoa e negli sport di combattimento, spero nella vela e naturalmente mi auguro che la scherma ritorni a primeggiare (il mio sogno è vincere quattro ori come spesso succede ai mondiali). Difficile rivedere 4 ori e 3 argenti negli “shooting sports”, ma credo che l’Italia farà la sua parte. Vederemo poi negli sport di squadra (eccezionali le ragazze del basket 3×3!). Battere il record di ori e di medaglie significherebbe vincere 15 ori e 37 medaglie totali. Sebbene sono convinto che l’Italia abbia le potenzialità per farlo, mi mantengo più basso e dico che riuscire a schiodarsi dagli 8 ori delle ultime 3 edizioni per arrivare a 9 con 30 medaglie totali sarebbe già soddisfacente. Ovviamente spero di sbagliarmi e che ci azzecchi pienamente tu! Sai che festa! 😀

  4. ghost

    13 Agosto 2018 at 10:37

    mamma mia! cosa mi tocca leggere!
    sempre la solita solfa.
    egregio sig. Giomi, ci faccia il piacere di prendere atto che l’atletica italiana è MORTA, che ormai lo 0 mondiale è la norma e che siamo diventati pure lo zimbello d’Europa.
    in un Paese serio, Lei e i suoi collaboratori (tutti, dai tecnici ai magazzinieri) avreste già dovuto dimettervi e andare a nascondervi (dopo aver fatto la debita penitenza, con tanto di fustigazione pubblica sul modello Iraniano) da tempo.
    altro che Azzurri protagonisti!
    fatti salvi un paio di casi “di buona volontà” da salvare, io ho visto solo delle gran contro-prestazioni (che novità, eh!) e un atteggiamento generale che non promette nulla di dignitoso nemmeno per il futuro.
    lo spreco di talento che sta facendo la fidal in questi ultimi 20 anni è vergognoso (perchè la verità è che qualche bel talento l’abbiamo avuto e l’avremmo ancora tra le mani, ma con questa organizzazione ci possiamo scordare che riesca ad esprimersi al meglio quando conta per davvero).
    che tristezza.

  5. Federome87

    13 Agosto 2018 at 09:49

    Luca per quanto riguarda i finanziamenti del Coni, se non sbaglio sono gli stessi dati alla Fin…circa 5 mln di euro all’anno ( poi sta alle singole federazioni guadagnare da sponsor, eventi ed altro). Quindi con lo stesso contributo, vi prego di correggermi se sbaglio, la Fin sta creando la squadra più forte d’Europa , la Fidal praticamente la peggiore. Se così fosse temo che abbia ragione maurizio. Non sarà forse che Butini e tecnici come Morini (una specie di Sarri del nuoto) siano semplicemente più bravi dei loro colleghi?

    • Luca46

      13 Agosto 2018 at 16:12

      La FIN si sta muovendo molto bene. Hanno investito sulla ricerca e sulla preparazione dei tecnici. Butini e Morini sono solo la punta di un iceberg. Dietro c’è gente che lavora molto bene sin dai primi passi. Poi la FIN ha avuto il vantaggio del boom delle piscine. Sull’atletica non sono competente per dire se i tecnici sono validi o meno anche se il dubbio mi è venuto e l’ho anche scritto in un precedente post. Vedere certi obrobri in staffetta e la Giorgi fermata nella marcia era impensabile 20/30 anni fa. Però per ottenere risultati immediati come per esempio la Gran Bretagna nel ciclismo servono vagonate di soldi, anche perché c’è da comprare la pappa buona.

  6. maurizio maria gianni

    13 Agosto 2018 at 00:44

    ALfio Giomi e Locatelli sono il vecchio che avanza Era molto meglio cambiare con Mei . Bilancio lanci disco nullo fanno sempre meno di 60 metri servono tecnici polacchi Anche per la nostra bellissima Osakue Tamberi non combina niente con la Trost saltava meglio prima Uno come Tortu deve fare la Diamond Ligue , tutti devono fare tante gare buone per essere convocati e non solo 2 o3 . Bene il fondo , niente mezzofondo …andiamo anche lì in Polonia il livello tecnico in Italia e troppo deficitario e ci deve essere un supporto fisioterapico o almeno insegnare agli atleti come fare stretching e rilassare i muscoli per evitare danni.. Dimenticavo abbiamo dimenticato come fare i passaggi nelle 4×100 e come distribuire le forze nelle 4×400

  7. Luca46

    12 Agosto 2018 at 23:48

    Bah … frasi propagandistiche. Questo europeo ci dice che c’è ancora tanto lavoro da fare. Lavorare non parlare. Si è creata una base, bisogna ampliarla e migliorarla. Sono stati ottenuti risultanti eccellenti (questo ci dice anche che siamo partiti dal fondo), chi pensava a risultati migliori viveva sulle nuvole. Adesso basta con le garette, questi giovani facciamoli competere negli eventi importanti tipo la Diamond League. Purtroppo coi finanziamenti di cui si dispone la strada sarà lunga. Forse nel 2020 si potrà vedere qualcosa, più logico pensare al 2024 ammesso di fare pochi errori.

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