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Atletica, Europei 2018: Gianmarco Tamberi sogna, poi chiude ai piedi del podio

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Un grande Gianmarco Tamberi lotta come un leone, accarezza per diversi minuti la medaglia, poi chiude in quarta posizione nel salto in alto agli Europei di atletica a Berlino. Il campione in carica, dunque, abdica, ma lo fa con onore in una competizione in cui i primi tre hanno mostrato un livello oggettivamente superiore all’italiano allo stato attuale. Medaglia d’oro per l’idolo di casa tedesco Mateusz Przybylko, capace di spingersi fino a 2,35 metri senza commettere neppure un errore. Argento al ventenne bielorusso Maksim Nedasekau con 2,33, bronzo al russo (che gareggia come atleta indipendente) Ilya Ivanyuk con 2,31, questi ultimi due entrambi capaci di piazzare il record personale.

Tamberi iniziava la gara in maniera convincente con un balzo in totale sicurezza a quota 2,19 metri. A 2,24 il 26enne marchigiano incassava il primo errore, salvo rifarsi alla seconda prova.

La vera selezione della finale iniziava a 2,28. Tamberi valicava l’asticella al primo tentativo, pur facendola dondolare per diversi secondi. Imitavano l’azzurro il tedesco Przybylko ed il russo Ivanyuk, mentre venivano eliminati tutti gli altri rivali, tranne il bielorusso Nedasekau. Quest’ultimo, con due errori a 2,28, si giocava con successo l’ultimo tentativo utile a 2,31, stroncando le chance di medaglia di Tamberi. L’azzurro, infatti, prima sbagliava a 2,31, poi tentava il tutto per tutto a 2,33, vanificando gli ultimi due salti.

Con la misura di 2,28 il portacolori del Bel Paese ha comunque migliorato di 1 cm il proprio primato stagionale. Il piazzamento odierno può rappresentare una svolta psicologica per tornare ad essere l’atleta che, prima dell’infortunio alla vigilia delle Olimpiadi di Rio 2016, valeva i 2,39 del record nazionale. L’Italia ha assolutamente bisogno di ritrovare il miglior Tamberi.





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Foto: Fabrizio Zani Red Bull

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