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Atletica, Europei 2018: Lasitskene trionfa a 2 metri, Martinot vince al photo-finish, Thiam si consacra, Hudson facile

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Grande serata all’Olympia Stadium di Berlino con gli Europei 2018 di atletica leggera. Nella capitale tedesca sono stati assegnati ben nove titoli, non sono mancate le emozioni e delle prestazioni interessanti.

SALTO IN ALTO (FEMMINILE) – Mariya Lasitskene-Kuchina si conferma letteralmente imbattibile anche se oggi ha dovuto sudare più del previsto. La russa si è imposta saltando due metri al secondo tentativo dopo che aveva commesso un errore anche a quota 1.96: la due volte Campionessa del Mondo conquista così il suo primo titolo continentale all’aperto e spegne la resistenza della coriacea bulgara Mirela Demireva. La vicecampionessa olimpica supera due metri al terzo tentativo (personale eguagliato) mettendo in pedana tutto il suo cuore, poi sfida Lasitskene alla vertiginosa quota di 2.04 ma non ha nelle gambe il colpo del ko. Bronzo al collo della tedesca Marie-Laurence Jungfleisch a cui basta 1.96 al primo tentativo, Alessia Trost ottava con 1.91 alla terza poi tre nulli a 1.94.

SALTO TRIPLO (FEMMINILE) – La Grecia si conferma eccezionale nei salti e, dopo aver vinto il lungo maschile e l’asta donne, festeggia anche con Paraskevi Papahristou che eguaglia il top continentale di questa stagione (14,60 metri): all’ellenica basta piazzare la misura al secondo tentativo per mettere in ghiaccio il risultato e ottenere la prima grande vittoria internazionale all’aperto. Alle sue spalle sorprende tutti la tedesca Kristin Gierisch (14.45, personale) che beffa la spagnola Ana Peleteiro (14.44), la rumena Elena Panturoiu (14.38) e l’israeliana Hanna Minenko (14.37).

TIRO DEL GIAVELLOTTO (FEMMINILE) – Dominio totale della tedesca Christin Hussong che piazza una bomba superlativa da 67.90 metri (record dei campionati). La già Campionessa d’Europa U23 chiude i conti subito con la prima prova e manda in totale confusione la super favorita bielorussa Tatsiana Khaladovich che addirittura finisce fuori dal podio (60.92) mentre sul podio salgono anche la ceca Nikola Ogrodnikova (61.85) e la lituana Liveta Jasiunaite (61.59).

400 METRI (MASCHILE) – Matthew Hudson-Smith conferma il pronostico della vigilia e da miglior accreditato conquista finalmente la sua prima medaglia d’oro individuale dopo che nella staffetta del miglio aveva vinto un titolo continentale e un bronzo iridato. Già argento quattro anni fa sul giro di pista, il 23enne ha letteralmente dominato la gara volando fin dalle prime battute ed entrando sul rettilineo finale con un vantaggio mostruoso nei confronti degli avversari. Hudson-Smith festeggia con 44.78 e probabilmente aveva fatto un pensierino al record continentale, oggi ha sconfitto nettamente i fratelli belgi Borlée (45.13 per Kevin che aveva vinto il titolo nel 2010, 45.19 per Jonathan). Il norvegese Karsten Warholm ha cercato una pazzesca doppietta dopo aver vinto i 400 ostacoli da Campione del Mondo ma oggi si è subito staccato e ha chiuso in ottava posizione (46.68).

400 METRI OSTACOLI (FEMMINILE) – Clicca qui per la cronaca.

800 METRI (FEMMINILE) – Sovvertito il pronostico della vigilia: l’oro sembrava già prenotato dalla francese Renelle Lamote che aveva corso molto forte per tutta la stagione ma la finale di oggi è stata impostata su ritmi non elevatissimi e così la transalpina si deve accontentare dell’argento come due anni fa. L’ucraina Nataliya Pryshchepa si conferma Campionessa d’Europa risalendo benissimo sul rettilineo finale e imponendosi in 2:00.38 proprio davanti alla Lamote (2:00.62) e alla connazionale Olha Lyakhova (2:00.79).

1500 METRI (MASCHILE) – Finale storica con i tre fratelli Ingebrigtsen in lotta per le medaglie e alla fine vince il piccolo Jakob che allunga nella seconda metà dell’ultimo giro e si impone con 3:38.10. Il giovane classe 2000 si è piantato leggermente nel finale e ha resistito al perentorio rientro del polacco Marcin Lewandowski che cercava un clamoroso ritorno sul trono a otto anni di distanza dall’ultima volta ma oggi si è arreso per soli quattro centesimi. Terzo posto per il britannico Jake Wightman (3:38.25), quarto Henrik Ingebrigtsen e dodicesimo Filip appena alle spalle degli azzurri Mohad Abdikadar (decimo in 3:30.95) e Joao Bussotti Neves (undicesimo in 3:41.31).

110 METRI OSTACOLI – Il francese Pascal Martinot-Lagarde fa saltare il banco e conquista il primo titolo continentale all’aperto dopo una lunga rincorsa. Il 26enne si rende protagonista di un bellissimo duello spalla a spalla con Sergey Shubenkov che si protrae fino all’arrivo: entrambi chiudono con 13.17 ma sono i millesimi ad assegnare il titolo a Martinot-Lagarde, niente da fare per Shubenkov che in stagione si era spinto fino a 12.92 e oggi manca l’assalto al terzo titolo. A completare il podio lo spagnolo Orlando Ortega (13.34), oggi al di sotto delle aspettative.

EPTATHLON – Nafissatou Thiam è Campionessa di tutto. Dopo aver vinto le Olimpiadi di Rio 2016 e i Mondiali 2017, la belga completa la tripla corona e si impone con 6816 punti, conquistando così il primo titolo continentale dopo il bronzo di quattro anni fa. La fiamminga si era trovata alle spalle della solida britannica Katarina Johnson-Thompson dopo cinque prove ma con un super giavellotto ha spento le velleità della britannica, poi seconda con 6759 punti. Terza la tedesca Carolin Schaefer con 6602 punti.

200 METRI (SEMIFINALI, FEMMINILI) – La britannica Dina Asher-Smith sembra essere di un altro pianeta, trionfa con 22.33 e va a caccia del bis dopo essersi imposta sui 100. La sua grande rivale dovrebbe essere l’olandese Dafne Schippers, oggi vincitrice della seconda semifinale in 22.69. Non male l’altra olandese Jamile Samuel che si impone nella sua serie (22.58) precedendo la svizzera Mujinga Kambundji, in lizza per le medaglie. Rivedremo in finale anche la bulgara Ivet Lalova (22.65 per la moglie di Simone Collio), le britanniche Bianca Williams (22.83) e Beth Dobbin (22.84), la tedesca Laura Mueller (22.87).

800 METRI (SEMIFINALI, MASCHILE) – Rispondono subito presente i due grandi favoriti della vigilia che si marcano da vicino: miglior tempo per il polacco Adam Kszczot (1:46.11) precedendo il francese Pierre-Ambroise Bosse (1:46.21). Molto bene anche gli altri polacchi Michal Rozmys (1:46.17) e Mateusz Borkowsi (1:46.54). Accedono alla finale anche lo svedese Andreas Kramer (1:46.14), il danese Andreas Bube (1:46.40) e lo spagnolo Alvaro de Arriba (1:46.43).

 





Foto: Skumer / Shutterstock.com

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