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Atletica, Europei 2018: niente medaglie per l’Italia, Pedroso quinta sui 400 hs. Trost si ferma a 1.91

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Niente da fare per Yadisleidy Pedroso nella finale dei 400 metri ostacoli agli Europei 2018 di atletica leggera. L’italo-cubana, accreditata del terzo tempo stagionale e del terzo crono in semifinale, ha concluso la propria prova in quinta posizione (55.80), mancando l’assalto a una medaglia che era assolutamente alla sua portata visto che il bronzo è finito al collo della britannica Meghan Beesley con 55.31.

L’azzurra è partita anche discretamente bene, ha ben interpretato le prime barriere ma nel finale si è appesantita un po’ troppo, ha commesso un’imprecisione sull’ultimo ostacolo e ha dovuto dire addio ai sogni di gloria. La 31enne ha mancato una ghiotta occasione nella gara vinta dalle 27enne svizzera Lea Sprunger che, dopo il quinto posto agli ultimi Mondiali e il bronzo continentale di due anni fa, si è consacrata imponendosi in 54.33 (miglior prestazione europea stagionale). Medaglia d’argento per l’ucraina Anna Ryzkykova (54.51).

Yadisleidy era visibilmente delusa ai microfoni della Rai, queste le prime dichiarazioni rilasciate ai microfoni della Rai: “Questa era un’occasione ma ho fatto un errore sull’ultimo ostacolo e poi mi sono sentita le gambe pesantucce. Il terzo posto era alla portata ma gli errori si pagano. Ho iniziato bene con una buona ritmica ma l’ultimo ostacolo mi ha fregato, ho messo un passo in più. Volevo questa medaglia ma le gare sono così, dobbiamo andare avanti“.

Poca gloria anche per Alessia Trost che si era qualificata alla finale del salto in alto a differenza di Elena Vallortigara, accreditata di 2.02 in stagione ma crollata nel turno preliminare. L’azzurra, che in stagione era già salita sul podio ai Mondiali indoor, stenta ancora a ritrovarsi ed è lontana dalla condizione dei giorni migliori: fatica a esprimere la migliore rincorsa, non riesce a trovare il giusto salto e si arena a misure non all’altezza della situazione. L’allieva di Marco Tamberi (che domani seguirà il figlio Gianmarco nell’atto conclusivo) si è salvata superando 1.91 al terzo tentativo, poi due errori netti a 1.94 e una terza prova neanche così brutta ma insufficiente per rimanere in corsa (chiude in ottava posizione). Bastava superare un poco più che discreto 1.96 alla prima prova per mettersi al collo la medaglia di bronzo (conquistata dalla tedesca Marie-Laurence Jungfleisch) mentre è in corso una battaglia stellare tra la russa Mariya Lasitskene e la bulgara Mirela Demireva per il titolo: entrambe hanno già superato quota due metri.

 





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