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Atletica, Europei 2018: ultime finali. Duplantis show nell’asta a 6.05, Evora eterno nel lungo, dominio Wlodarczyk, staffette britanniche

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Ultima serata spettacolare agli Europei 2018 di atletica leggera, ultimi otto titoli assegnati all’Olympia Stadium dove si è chiusa una fantastica edizione della rassegna continentale.

 

SALTO CON L’ASTA (MASCHILE) – La gara più bella di questi Europei, sia a livello tecnico che sotto il profilo emozionale. Quattro colossi sono arrivati a sfidarsi a sei metri per la conquista delle medaglie, l’ha spuntata il terribile svedesino Armand Duplantis. Il 18enne è l’unico a superare un superlativo 6.05 al primo tentativo (record mondiale U20) e ha così beffato il russo Timur Morgunov (6.00 alla prima, poi incapace di reagire). Terzo posto per l’eterno francese Renaud Lavillenie (5.95) che ha passato il testimone alla nuova generazione. Ci ha provato anche il polacco Piotr Lisek a sei metri ma ha fallito (quarto con 5.90). Claudio Stecchi ha chiuso undicesimo con 5.50.

SALTO TRIPLO (MASCHILE) – Il vecchio leone Nelson Evora ha ruggito ancora una volta! Campione Olimpico a Pechino 2008 e Campione del Mondo 2007, il 34enne portoghese si è inventato una zampata al quinto tentativo. Il lusitano si impone con 17.10 sconfiggendo così l’azero Alexis Copello (16.93) e il greco Dimitrios Tsiamis (16.78).

1500 METRI (FEMMINILE) – La britannica Laura Muir riesce finalmente a mettersi al collo l’agognata medaglia d’oro internazionale all’aperto dopo due eccellenti stagioni indoor. La 25enne controlla bene la gara e vince con il tempo di 4:02.32, lasciandosi così alle spalle la polacca Sofia Ennaoui (4:03.08) e la connazionale Laura Weightman (4:03.75).

5000 METRI (FEMMINILE) – Succede qualcosa di incredibile: l’israeliana Lonah Chemtai Salpeter, che l’altro giorno aveva vinto i 10000 metri, fa la volata al penultimo giro! Errore madornale che lancia definitivamente l’olandese Sifan Hassan, protagonista di un grandioso ultimo giro in solitaria chiuso con il tempo di 14:46.12 (record dei campionati). La tulipana vince il terzo titolo continentale (ma i precedenti erano arrivati sui 1500) precedendo la splendida britannica Eilish McColgan (14:53.05) e la turca Yasemin Can (14:57.63) che non è riuscita a difendere il titolo.

3000 METRI SIEPI (FEMMINILE) – La tedesca Gesa-Felicitas Krause manda in visibilio l’Olympia Stadium e conferma il titolo, quest’anno non partendo da grande favorita. La padrona ha fatto la differenza sull’ultima riviera dove ha lasciato sul posto le avversarie e si è involata verso il traguardo imponendosi in 9:19.80 davanti alla svizzera Fabienne Schlumpf (9:22.29) e la norvegese Karoline Grovdal (9:24.46). Isabel Mattuzzi chiude quindicesima (9:43.90).

LANCIO DEL MARTELLO (FEMMINILE) – I pronostici non possono saltare quando in pedana scende la polacca Anita Wlodarczyk. La due volte Campionessa Olimpica e tre volte Campionessa del Mondo ha conquistato il quarto oro continentale consecutivo grazie a una legnata da 78.94 (record dei campionati). Alle spalle della primatista mondiale si piazzano la francese Alexandra Tavernier (74.78, record nazionale) e la polacca Joanna Fiodorow (74.00).

4X100 METRI (MASCHILE) – Vittoria annunciata della Gran Bretagna con Hughes decisivo (37.80), Turchia seconda grazie all’ultima frazione di Guliyev (37.98), terza l’Olanda (38.03). Italia squalificata in batteria.

4X100 METRI (FEMMINILE) – Successo annunciato della Gran Bretagna grazie a un’ultima frazione stellare di Dina Asher-Smith, vincitrice dei 100 e 200 metri che piazza la tripletta. Ci ha pensato lei a demolire l’Olanda (seconda con 42.15, a sorpresa Dafne Schippers non è stata schierata in ultima frazione) e la Germania (42.23). Italia settima con il tempo di 43.42: discreta prestazione da parte di Abreu, Hooper, Siragusa e Alloh.

 





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