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Atletica, Gianmarco Tamberi: “A Berlino mi aspetto un segnale. Valgo più della misura stagionale”

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Dimenticare il passato e concentrarsi sul presente. Questo il dogma in testa a Gianmarco Tamberi che quest’oggi inizia la propria avventura nelle qualificazioni del salto in alto agli Europei di Berlino. Un Tamberi reduce da un periodo molto complicato, dopo il grave infortunio del 2016 che ne precluse la partecipazione alle Olimpiadi di Rio, quando era uno dei favoriti della vigilia.

Autore a Montecarlo (“nel luogo del delitto”) del primato stagionale di 2,27 metri (alla terza prova), l’azzurro si proietta all’appuntamento continentale con determinazione: “Devo solo pensare a me anche perché arrivare a 2.40 è sempre uno stimolo per migliorare la mia risalita. In questi due anni di precarietà ho messo dentro al salto tanto tanti difetti e la paura di pregiudicare la caviglia operata: la paura è superata“, ha sottolineato l’atleta nostrano, intervistato da La Stampa.

Mi sentivo un fallito totale. Esageravo. Sono stato punitivo con me stesso: mi sono messo sulle spalle un fardello importante. Avevo perso i Giochi e volevo subito una medaglia, ma mi sono demolito. Sono andato 13 chili sottopeso, tre e mezzo extra in meno rispetto al peso gara. Non me ne fregava nulla dell’equilibrio. Volevo solo saltare alto. Ero anoressico“, confessa Tamberi che aggiunge: “So che senza equilibrio crolli, quindi ora sto nel peso giusto e ho ripreso la corretta via“.

E quindi agli Europei l’obiettivo è il seguente: “A Berlino cerco un segno. Io parto un po’ dietro, sono altri i favoriti. Con le illusioni però ho chiuso, qui voglio la prova che i prossimi due anni saranno in volo e credo di valere qualcosa di meglio del 2,27 che ho fatto in stagione. Poi vediamo gli altri“.

 

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Herbert Kratky / Shutterstock.com

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