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Atletica
Atletica, Gianmarco Tamberi ruggisce e vola a 2.33: l’incubo è finito. Secondo posto a Eberstad
Ruggito di Gianmarco Tamberi che ha saltato 2.33 metri a Eberstad (Germania) in un tradizionale meeting di fine stagione. Risultato importante per Gimbo che non superava il muro del 2.30 da due stagioni, dalla magica annata 2016 quando vinse Mondiali indoor ed Europei all’aperto prima di infortunarsi nella notte del record italiano (2.39). Il marchigiano ha superato l’asticella al primo tentativo dopo essersi salvato soltanto alla terza prova a quota 2.30 e anche a 2.20. L’azzurro tornerà in pedana venerdì sera in occasione della Finale di Diamond League a Bruxelles.
Gimbo ha concluso in seconda posizione alle spalle dell’australiano Brandon Starc (2.36, record nazionale) e fa capire di essere sulla strada giusta per il ritorno ai massimi livelli, peccato che questa misura sia arrivata con un filo di ritardo rispetto agli Europei. Terzo posto a pari merito per il bielorusso Maksim Nedasekau, argento a Berlino, e il bahamense Donald Thomas con 2.27, mentre il tedesco campione europeo Mateusz Przybylko è decimo (2.24).
Queste le dichiarazioni rilasciate da Gianmarco Tamberi alla Fidal: “Per me è una felicità incredibile e mi sono tolto un peso enorme. Una soddisfazione che mi fa sentire ripagato di tutto il lavoro che ho fatto, di quello che ho dato a questo sport negli ultimi due anni. Ho tenuto duro, perché mi interessava tornare a essere tra i migliori, nonostante le recenti delusioni. Non sono uno che si accontenta. E oggi quando ho saltato 2,30 sono quasi svenuto per la grandissima emozione. Sapevo di star bene dal punto di vista fisico e mi sentivo pronto anche mentalmente. Per questo mi ero sbilanciato ieri, promettendo 2,30. Però si stava mettendo male ancora prima di cominciare con un pessimo riscaldamento, dove in pratica non ho saltato neanche una misura. Ho rischiato di uscire presto, ma ho tirato fuori il carattere nel terzo a 2,20. Forse sarebbe stato più logico provare 2,27, per trovare fiducia e ritmo sulla rincorsa, ma oggi l’unica cosa che volevo era il 2,30. Non erano male i primi due salti, ma li ho sbagliati. Allora mi sono detto che non potevo andare a casa in questo modo e ce l’ho fatta, una liberazione. Devo ringraziare il pubblico e tutti quelli che mi hanno sostenuto in questi anni, condivido la felicità con tutti loro. Poi a 2,33 ho lasciato andare il gas e mi sono sentito saltare davvero bene, come in passato. Una quota che avevo già provato con determinazione a Berlino. Ora voglio rimanere concentrato fino alla prossima gara di venerdì a Bruxelles. Questo 2,33 in pochi se lo aspettavano, però mi piace sorprendere gli altri. È un bel punto di ripartenza per mettere sopra qualche altro centimetro. Posso di nuovo sorridere”.
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