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Basket, non si scherza con l’azzurro. Il rifiuto di Gallinari e le ragioni di Sacchetti, la Nazionale è sacra!

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Meo Sacchetti e Danilo Gallinari: chi ha ragione nella querelle che si protrae da un paio di mesi? Il CT pensa giustamente al bene della Nazionale e vorrebbe tutti i migliori effettivi anche per le qualificazioni ai Mondiali, soprattutto perché a settembre non si disputano partite di club e dunque l’attenzione può essere rivolta esclusivamente verso la rincorsa alla rassegna iridata del prossimo anno. Il giocatore bada ai suoi interessi personali, rifiuta ancora l’azzurro e si concentra sul training con i Los Angeles Clippers. Si capiscono le ragioni del 30enne che, dopo il pugno rifilato a Kok, ha avuto un rapporto tribolato con l’Italia e vuole essere protagonista nella prossima stagione NBA ma rifiutare una convocazione non può essere certamente una scelta da prendere a cuor leggero. Anche perché la comunicazione ufficiale è arrivato solo il giorno prima delle convocazioni ufficiali, dopo aver professato amore per la maglia azzurra e dopo aver parlato a lungo col Presidente Danilo Petrucci.

Bene ha fatto Sacchetti a prendere posizione con delle durissime dichiarazioni rilasciate a Repubblica: “L’azzurro bisogna sentirselo addosso, non a parole ma con i fatti. Speravo che trattandosi di due partite collocate prima dell’inizio della stagione americana fosse tutto più semplice“. Gallinari si è chiamato fuori per l’ennesima volta (ha saltato le estati dal 2007 al 2010, poi quelle del 2013-2014 e 2017-2018), il suo atteggiamento non è piaciuto al nostro coach che sta facendo i salti mortali con le cosiddette seconde linee (ma desiderose di mettersi in luce e capaci sempre di mettere tanto cuore in campo) per staccare il biglietto per la Cina, per tornare a giocare quei Mondiali a cui poi lo stesso Gallo (e gli altri uomini d’oltreoceano) vorrebbe partecipare.

Anche perché poi guardando in casa altrui si nota come le stelle abbiano risposto presente, basti pensare ai vari Bogdanovic, Bjelica, Teodosic, Marjanovic, Saric, Zizic. Meglio tirare una riga come ha detto Meo e guardare all’imminente futuro, alle due sfide contro Polonia e Ungheria (14 e 17 settembre): la nostra Nazionale, arricchita dalle presenze di Gigi Datome e Nicolò Melli (ci saranno con piacere visto che l’Eurolega è ferma, sono da prendere come esempio), ha tutte le carte in regola per vincere entrambe le partite e fare un passo importante verso i Mondiali ma deve essere chiaro che con l’azzurro non si scherza e che la Nazionale non è un comodo mezzo per interessi personali.

 





Credit: Ciamillo

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