Canottaggio
Canottaggio, Europei 2018: analisi delle batterie. Il ritorno di Lodo e la sorpresa Tondonati. Preoccupa la ‘punta’
Le prime batterie degli Europei 2018 di canottaggio hanno offerto alcuni spunti interessanti in chiave italiana, ma anche diversi aspetti preoccupanti. La compagine tricolore ha dato la sensazione di poter ambire ad un numero abbastanza cospicuo di medaglie, benché in quasi ogni gara l’oro appaia come un obiettivo piuttosto complesso da raggiungere.
La conferma più gradita è arrivata dal quattro di coppia senior, ormai una solida realtà ai massimi livelli. Mondelli, Panizza, Rambaldi e Gentili hanno vinto d’autorità la propria batteria, riuscendo anche a sfoderare un convincente serrate finale per tenersi dietro la Polonia. Gli azzurri hanno fatto segnare il secondo crono assoluto, a meno di 3 decimi dall’Olanda. Si prevede dunque una finale molto tirata, dove proverà ad inserirsi anche l’agguerrita Gran Bretagna.
Molto bene anche il doppio pesi leggeri di Stefano Oppo e Pietro Ruta, vincitori di una incerta batteria con Polonia e Gran Bretagna ed autori della seconda miglior prestazione di giornata alle spalle della Norvegia. La sensazione è che sia questo equipaggio sia lo stesso 4 di coppia, pur avendo espresso un ottimo livello, non siano ancora al massimo della forma, essendo il mirino puntato sui Mondiali in programma tra più di un mese.
Il ritorno del campione del mondo Matteo Lodo, in attesa di ritrovare dal 2019 il compagno di squadra Giuseppe Vicino, fermo per tutta la stagione a causa di un’ernia discale, ha immediatamente innalzato le potenzialità del due senza senior. Il 23enne laziale, in coppia con l’esperto Domenico Montrone, ha raggiunto una semifinale diretta tutt’altro che scontata alla vigilia. Servirà ora un ulteriore passo avanti per approdare in finale (le medaglie sono fuori portata). Il rientro di Lodo, tuttavia, va catalogato come l’unica buona notizia di un settore della ‘punta’ in grandissima difficoltà. L’innesto di Vincenzo Abbagnale non è servito a ridare brillantezza ad un 4 senza che sembra aver smarrito tutte le certezze del triennio precedente: il terzo posto in batteria non lascia presagire un cammino entusiasmante sulle acque scozzesi. Ancora peggio ha fatto l’otto senior, vincitore del bronzo ai Mondiali 2017. In meno di 12 mesi il mondo sembra essersi ribaltato. Un equipaggio che, con fatica, si era ritrovato ai vertici internazionali, ora annaspa come una nave alla deriva nell’oceano. Impietosi i 25 secondi accusati in batteria dalla Germania, una debacle che non può essere spiegata con il solo cambio dell’ultima ora che ha portato in barca Fabio Infimo al posto di Luca Parlato, fermato da problemi gastrici. Come si era già intuito nella tappa di Coppa del Mondo a Linz, qualcosa non ha funzionato in sede di preparazione: occorrerà analizzare con cura il problema non tanto in vista dei Mondiali di settembre ma della prossima stagione che metterà in palio i pass per Tokyo 2020.
Promettente la qualificazione in semifinale del doppio senior di Martini-Battisti, duo appena formatosi e con un’amalgama ancora tutta da ricercare. Notizie altalenanti sono poi giunte dal settore femminile. A sorprendere maggiormente è stata Kiri Tondonati, che ha dimostrato di potersi giocare addirittura una medaglia nel singolo senior, specialità in cui storicamente l’Italia ha sempre fatto fatica. Un pensierino al podio possono farlo anche Alessandra Patelli e Sara Bertolasi, molto brillanti e capaci di aggiudicarsi il successo nella batteria del 2 senza femminile (terzo crono complessivo).
Hanno deluso, e non poco, quelle che erano le donne più attese: Valentina Rodini e Claudia Cesarini. Dopo il trionfo in Coppa del Mondo a Linz, questo doppio pesi leggeri era atteso ad una conferma che non è arrivata. Le azzurre hanno concluso in terza piazza una batteria tirata con Polonia e Svizzera, rivelatasi molto più lenta rispetto a quella con Olanda e Romania, capaci di far segnare tempi di quasi 10 secondi inferiori. L’ingresso in finale attraverso i ripescaggi non sembra in discussione. Tuttavia, per quanto visto, non sarà affatto semplice inserirsi nella corsa per le medaglie.
Per quanto riguarda le specialità non olimpiche, hanno convinto nei singoli pesi leggeri sia Clara Guerra sia Martino Goretti. Per entrambi il podio sembra a portata di mano, mentre per l’oro servirà qualcosa in più rispetto alle batterie.
federico.militello@oasport.it
Foto: pagina FB Federcanottaggio