Canottaggio

Canottaggio, Europei 2018: l’Italia pone un altro tassello verso i Mondiali e le Olimpiadi di Tokyo 2020

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L’Italia del canottaggio ha chiuso gli Europei con sei medaglie nel forziere, due ori, un argento e tre bronzi, sul podio nel medagliere finale alle spalle di Romania e Francia. Su 17 specialità in programma, l’Italia presentava 16 equipaggi e di questi ben 13 sono riusciti ad approdare in finale. Prossimo obiettivo i Mondiali di settembre a Plovdiv, in Bulgaria.

Primo titolo in una specialità non olimpica, quella del quattro di coppia pesi leggeri maschile: l’Italia ha confermato la superiorità mostrata già nella preliminary race e gli azzurri sono riusciti nell’impresa annichilendo la concorrenza, distanziata di ben otto secondi sulla linea del traguardo.

Tra le specialità olimpiche, arriva la stupenda affermazione del quattro di coppia senior maschile, nella nuova formazione varata a partire da questa stagione. Mondelli e Rambaldi, scesi dal doppio, hanno riportato in auge l’imbarcazione dei Cavalieri delle Acque, siglando il successo continentale dopo il successo in Coppa del Mondo.

Preziosa la medaglia di Martino Goretti, argento nel singolo pesi leggeri maschile (specialità non olimpica), che spera tuttavia di arrivare a Tokyo strappando un posto sul doppio pesi leggeri (specialità olimpica, appunto): l’impresa, al momento appare ardua, visto che ora i titolari sono Stefano Oppo e Pietro Willy Ruta, anche in questa edizione continentale al bronzo proprio in quella specialità.

Non può però passare inosservato il bronzo di Clara Guerra, under 23, capace, nel singolo pesi leggeri femminile (specialità non olimpica), dopo la medaglia iridata di categoria, di strapparne un’altra continentale tra i senior: la crescita della giovane è esponenziale e presto potrebbe anche chiudere il gap con le migliori, che agli Europei le sono finite davanti.

Non sarà ancora la coppia vista a Rio 2016, ma il due senza senior femminile (specialità olimpica) di Patelli e Bertolasi ci ha fatto sognare per 1500 metri nella finale continentale, salvo poi dover cedere il passo a due avversarie che già alla vigilia erano favorite per il successo. Occorre ancora un po’ di tempo per oliare i meccanismi rimasti fermi per un anno, ma questo equipaggio può avere una seconda vita agonistica ed ha grossi margini di miglioramento. Il viaggio verso Tokyo 2020 è soltanto agli inizi…





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Foto: Pier Colombo

roberto.santangelo@oasport.it

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