Ciclismo
Ciclismo, Europei 2018: il capolavoro tattico dell’Italia. Davide Cassani direttore di un’orchestra perfetta
Era stata mancata, con tantissima sfortuna, tra Rio 2016 ed Herning 2017. Alle Olimpiadi Vincenzo Nibali sul più bello, quando in discesa sembrava lanciato verso l’oro, è finito a terra, mentre negli Europei dello scorso anno Elia Viviani nella volata conclusiva era stato battuto davvero di centimetri da Alexander Kristoff. Ora finalmente è arrivata: la prima grande vittoria per Davide Cassani da commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo. Il CT romagnolo è stato il direttore d’orchestra di una banda perfetta, che è riuscita a portarsi a casa il titolo europeo in quel di Glasgow con Matteo Trentin.
Uno schema tattico davvero perfetto, a partire dalle convocazioni: tanti passisti, tutti piuttosto veloci e resistenti sugli strappi. Uomini di fondo che avrebbero dovuto lanciare in volata il grande capitano: Elia Viviani. Oltre a lui però altre due carte da giocare: quella di Sonny Colbrelli e quella di Matteo Trentin. Oggi, sfruttando anche le situazioni che si sono create in gara (il maltempo l’ha fatta da padrone), è stata la volata del corridore della Mitchelton-SCOTT a decidere la corsa. Dopo una lunghissima fase da stopper, con i vari Canola, Ballerini e Puccio, l’Italia infatti ha deciso di lanciarsi all’attacco.
Prima Cimolai, poi Trentin: superiorità numerica in un gruppo all’attacco e corsa già messa in cassaforte. Nessuna delle altre nazionali, viste anche le defezioni di Kristoff e Sagan, grandi favoriti della vigilia, è riuscita a reagire. Con la situazione che si è creata davanti sembrava davvero difficile riuscire a perdere: Trentin era nettamente l’uomo più veloce nel gruppo in avanscoperta, ma ha avuto bisogno di un Cimolai davvero monstre per riuscire a primeggiare. Il gregario della FDJ si è sacrificato in tutto e per tutto, soprattutto sul finale, dopo la caduta di Lammertink: è rientrato e con gli ultimi bricioli di energia ha tirato lo sprint, lanciando il proprio capitano a 250 metri dall’arrivo. Game, set and match: Trentin ha gestito la situazione da grandissimo campione, andandosi a prendere la maglia di campione d’Europa che porterà sulle spalle con onore per tutta la prossima stagione.
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Twitter Federciclismo
ale sandro
12 Agosto 2018 at 20:50
Molto contento per Trentin che se lo merita, è un grande ciclista da classiche, per Cimolai che ha fatto un lavorone e per la squadra.
Ma ancora di più sono contento per Cassani, se lo merita davvero.
Ci sono state una serie di situazioni molto sfortunate in questi anni , tra cui anche la quasi disgrazia ad Adriano Malori che ne ha di fatto chiuso la carriera, proprio nel momento in cui stava emergendo alla grande a crono, frutto del lavoro anche di Cassani nel puntare su tutto , anche su questa specialità.
Spero davvero che tra poco più di un mese possa “riavere indietro”, per quanto sia davvero molto difficile, quello che non ha potuto avere a Rio.
Con lui a seguire le varie discipline del ciclismo, l’Italia si è rimessa in marcia, per quanto mi riguarda va solo ringraziato.