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Ciclismo
Ciclismo, Fabio Aru: “Le batoste servono. Alla Vuelta a España ci divertiremo”
Fabio Aru si sta preparando per essere protagonista alla Vuelta a España che scatterà sabato 25 agosto da Malaga. Il Cavaliere dei Quattro Mori ha ricaricato le pile dopo il ritiro forzato al Giro d’Italia, mettendo in mostra una buona gamba nelle ultime uscite e ora vuole definitivamente voltare pagina e dimenticare quanto avvenuto nella Corsa Rosa.
“Mi sono concesso due settimane di stacco dopo il Giro e ho verificato quali intolleranze potevano avermi debilitato – rivela il sardo intervistato da Tuttosport – Ora per fortuna va molto meglio sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Certe batoste fanno crescere: quando vinci tutto ti sembra automatico, mentre è molto difficile rialzarsi quando vivi un momento negativo“.
Aru guarda alla Vuelta conscio delle assenze di Geraint Thomas (vincitore del Tour de France 2018) e di Chris Froome (vincitore del Giro d’Italia 2018 e sul primo gradino del podio alla Vuelta dell’anno scorso) e di una corsa che si preannuncia estremamente equilibrata: “Con nove arrivi in salita ci sarà spazio per attaccare perché difficilmente ci sarà una formazione che potrà controllare, come ha fatto la Sky in passato. Bisognerà fare molto attenzione alle tappe brevi. Quella di poco meno di 100 km ha 4.000 metri di dislivello: ci sarà da divertirsi“.
Il corridore nostrano ha poi espresso alcune valutazioni sugli avversari ed anche sull’incidente occorso a Vincenzo Nibali al Tour: “I fratelli Yates sono molto forti e la Movistar schiera sia Quintana che Valverde. Quello che è accaduto a Vincenzo mi ha colpito molto. Non voglio che il ciclismo perda il rapporto diretto con i tifosi, ma chi segue con passione dovrebbe capire i rischi che corriamo. Certe cadute non mettono a rischio solo una gara, ma una vita intera. Spero che questa Vuelta per Nibali sia un ottimo trampolino di lancio per il Mondiale di Innsbruck“.
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