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Ciclismo, Fabio Aru: “Non faccio proclami pensando alla Vuelta. Capitano ai Mondiali? La mia testa è a Malaga”

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Fabio Aru è carico e si sta preparando per essere protagonista nella prossima Vuelta a España che scatterà sabato 25 agosto da Malaga. Il sardo ha ricaricato le pile dopo il ritiro forzato al Giro d’Italia, mettendo in mostra una buona gamba nelle ultime uscite ed è intenzionato a voltare pagina e dimenticare quanto avvenuto nella Corsa Rosa.

Il Cavaliere dei Quattro Mori si presenta con il profilo basso ai nastri di partenza della Vuelta ma non certo rassegnato: “Non faccio proclami ma non voglio neanche nascondermi. So comunque che sarà una corsa da vivere giorno per giorno, le risposte dovrò trovarle sulla strada, nelle mie sensazioni“, ha dichiarato a Repubblica il corridore nostrano.

Tre settimane che si preannunciano equilibrate e in cui i particolari, come al solito, faranno la differenza: “Sono i dettagli a farti vincere o perdere. Per andare forte nelle corse a tappe bisogna trascorrere 21 giorni senza intoppi. Basta una giornata no, l’abbiamo visto al Giro, per prendere quarti d’ora e uscire dalla classifica. Il ciclismo è crudele, se manca qualcosa la ruota non gira“.

Guardando al Mondiale di Innsbruck (30 settembre), le condizioni di Vincenzo Nibali sono accompagnate da un grande punto interrogativo e quindi per Aru potrebbe profilarsi anche un ruolo da capitano in vista della corsa iridata: “In Nazionale non contano i ruoli, conta soprattutto la squadra. L’abbiamo visto agli Europei: la vittoria di Trentin, con Cimolai dietro a esultare, è l’emblema di quello che l’Italia può fare, con tutta la qualità che ha. Vincenzo (Nibali ndr.) interpreterà la Vuelta con l’obiettivo di mettere lavoro nelle gambe. Abbiamo corso tanti anni insieme, diverse volte anche con la maglia azzurra. Ma ora la mia testa è a Malaga“.

 





Foto: Valerio Origo

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