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Ciclismo, Mondiali 2018: il percorso di Innsbruck. Salite a ripetizione, gli scalatori sorridono

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Il Mondiale più difficile degli ultimi 30 anni. Con questo appellativo può essere descritta la rassegna iridata in programma il prossimo 30 settembre a Innsbruck: il tracciato austriaco è estremamente duro ed è stato pensato per premiare gli scalatori, il percorso è davvero molto impegnativo e al termine di una giornata da tregenda verrà premiato davvero il ciclista più forte in circolazione. Siamo andati probabilmente oltre Duitama 1995 e per difficoltà tecnica e altimetrica siamo al livello del mitologico Sallanches 1980, quello da tutti ritenuto come il Mondiale più arduo della storia del ciclismo.

Molti scalatori hanno puntato il mirino su questa corsa già da diverse stagioni e non vogliono fallire l’appuntamento con la gloria: serviranno delle gambe in stato di grazia per poter primeggiare al termine di 258,5 chilometri degni del miglior tappone dolomitico/alpino di un Grande Giro. Parliamo infatti di un totale di 4670 metri di dislivello, qualcosa di davvero mostruoso e che ci regaleranno sicuramente una corsa appassionante e avvincente: il divertimento non mancherà di sicuro e si spera che l’Italia sia assoluta protagonista con Vincenzo Nibali, Fabio Aru, Gianni Moscon e gli azzurri che verranno selezionati dal CT Davide Cassani. Sicuramente la nostra Nazionale cercherà la corsa dura per mettere le proprie punte nelle condizioni migliori di lottare per la maglia arcobaleno.

Analizziamo però nel dettaglio il percorso dei Mondiali 2018 di ciclismo che si disputeranno a Innsbruck e valutiamo quali sono i punti salienti del tracciato tirolese. Partenza da Kufstein, primi 80 chilometri in linea caratterizzati dalla dura salita di Gnadenwald (2,4km al 10,5% di pendenza media dopo 60 chilometri dal via). Si entrerà poi in un primo circuito di 23,9 chilometri da ripetere per sei volte, caratterizzato dall’ascesa di Igls: 7,9km al 5,7% di pendenza media! A 31 chilometri dal traguardo, gli uomini entreranno nel circuito finale che prevede ancora la salita di Igls e poi il durissimo strappo di Gramartboden: un muro di 2800 metri con pendenza media dell’11,5% e addirittura una massima del 27%. Dalla cima mancheranno poi otto chilometri, praticamente tutti in discesa.

 





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