Ciclismo
Ciclismo su pista, Europei 2018: il pagellone. Il ritorno di Viviani, le conferme di Confalonieri e Paternoster, la delusione per Ganna
Gli Europei di ciclismo su pista di Glasgow (Gran Bretagna) hanno regalato tante emozioni, con l’Italia che è riuscita a conquistare cinque medaglie: due ori, due argenti e un bronzo. Tanti azzurri hanno brillato al Sir Chris Hoy Velodrome, ma qualcuno ha anche deluso. Andiamo quindi a scoprire le pagelle degli azzurri.
UOMINI
Elia Viviani 10: il grande ritorno su pista del campione olimpico di Rio 2016, che in questa rassegna continentale è stato il protagonista indiscusso dell’Italia al maschile. Ha trascinato il quartetto verso l’oro, dando un contributo fondamentale. Ha poi sfiorato il podio nello scratch, chiudendo quarto e infine si è preso l’argento nel “suo” omnium. Viviani ha dimostrato ancora una volta di essere un campione unico e il percorso verso Tokyo 2020 inizia così nel migliore dei modi.
Filippo Ganna 5.5: ottiene l’oro con il quartetto, ma il sesto posto nell’inseguimento individuale è una grandissima delusione. Ganna era considerato il favorito numero uno, essendo campione europeo ed iridato in carica, e invece in pista è stata irriconoscibile, chiudendo con un tempo molto al di sotto del suo potenziale.
Francesco Lamon 7: sempre prezioso il suo lavoro nel quartetto, con cui riesce a portare a casa un’altra medaglia pesante. Bravo poi anche ad entrare nella finale del chilometro da fermo, dimostrando la giusta motivazione.
Michele Scartezzini 6.5: entra in finale con il quartetto e trova la vittoria, ma il suo Europeo viene macchiato dal 17° posto nella corsa a eliminazione, affrontata senza alcuna motivazione.
Liam Bertazzo 6.5: fa le qualificazioni con il quartetto, ma non prende parte alla finale non essendo al massimo. Ottiene poi un discreto settimo posto nella corsa a punti.
Davide, Francesco e Luca Ceci 5: mai competitivi nelle prove disputate. Serve una riflessione da parte della federazione sulla velocità maschile, che ha bisogno di ripartire il prima possibile.
Marco Coledan 4: un 17° posto nell’inseguimento individuale che è davvero un pessimo risultato, considerando le sue capacità. Servirà una svolta per meritarsi un’altra convocazione.
DONNE
Maria Giulia Confalonieri 10: la 25enne di Giussano ha conquistato uno straordinario oro nella corsa a punti, che conferma le grandissime qualità di questa atleta. Dopo tanti piazzamenti e risultati di prestigio, Confalonieri è riuscita a fare la gara perfetta a Glasgow e centrare così il più grande risultato della carriera.
Letizia Paternoster 9: anche per lei questi Europei sono stati la definitiva conferma del suo talento. A 19anni Paternoster conquista l’argento con il quartetto e soprattutto la medaglia di bronzo nella disciplina olimpica dell’omnium, in cui potrà essere grande protagonista in questo biennio verso Tokyo 2020.
Elisa Balsamo 7.5: ancora una volta si mette al collo una medaglia con il quartetto, di cui è una componente fondamentale. Fallisce però l’assalto al podio nelle gare individuali, ottenendo comunque un buon quinto posto nella corsa a eliminazione.
Marta Cavalli 8: questa atleta 20enne continua a crescere e dopo il titolo italiano su strada, riesce anche a conquistare l’argento con il quartetto, in cui si è inserita subito alla perfezione, dimostrando di valere un posto da titolare.
Silvia Valsecchi 7: a 36anni riesce ancora a dare il massimo con il quartetto, mettendo a disposizione la sua grande esperienza per aiutare le giovani compagne e viene premiata con un’altra medaglia.
Rachele Barbieri 6.5: si deve accontentare di un quarto posto nello scratch, dove ad Hong Kong 2017 conquistò una clamorosa medaglia d’oro. Ha fatto il suo, ma ancora una volta manca il guizzo decisivo per ritornare sul podio.
Miriam Vece 7: il sesto posto nei 500 metri a cronometro è un risultato molto incoraggiante per il futuro, che dimostra il potenziale di questa 21enne. Il settore velocità azzurro ha bisogno di trovare un’atleta di punta e lei potrebbe diventarla.
Martina Alzini 6: centra un discreto piazzamento (nona) nell’inseguimento individuale, in linea con le aspettative.
Maila Andreotti, Elena Bissolati e Gloria Manzoni 5: tutte subito fuori nelle gare della velocità, serviva una maggiore determinazione per trovare l’acuto.
Simona Frapporti 5: prestazione opaca, chiude 13ma nell’inseguimento individuale.
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alessandro.farina@oasport.it
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