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European Championship 2018. Glasgow è pronta, fra accoglienza super e l’immancabile pioggia: This is The Moment

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Come te l’aspetti Glasgow al primo agosto alla vigilia di una prima volta storica come quella degli European Championships? Fredda, piovosa, grigia? È proprio così e, viste le temperature di questi giorni in Italia,  per chi non ama rosolarsi al sole.

Il sole, però, gli scozzesi ce l’hanno dentro perché non fanno niente per nascondere la gioia di aver organizzato e di ospitare un evento per loro così importante e il desiderio di accogliere nel migliore dei modi tutti coloro che, per qualsiasi motivo, arriveranno da queste parti per essere protagonisti degli European Championship, dal primo degli atleti all’ultimo dei tifosi.

Glasgow si è trasformata in casa dello sport (senza che di mezzo ci sia l’eterno dualismo tra Celtic e Rangers o la Nazionale di rugby) e l’impressione al primo impatto è che tutta una città condivida con gioia “The Moment”, tanto per usare lo slogan che da queste parti ha piano piano soppiantato la formula “European Championship”. Lo si è visto ieri, in una sorta di cerimonia inaugurale ospitata dalla centralissima George Square che, per 11 giorni, sarà il centro pulsante della manifestazione continentale e che, al grigio, mood ufficiale della giornata, ha preferito l’esplosione di colori dei fuochi d’artificio che hanno di fatto aperto questa prima mini olimpiade europea.

Al centro di tutto, a Glasgow, c’è la musica e così è stato anche ieri: dalla tradizione delle cornamuse alla dolcezza degli archi, fino alla contemporaneità del pop rock che qui è di casa. Tutto, a Glasgow, parla di musica: basta fare due passi in centro e contare i negozi (fornitissimi) di articoli musicali, i locali che ospitano performance dal vivo esponendo semplicemente il cartello con il nome del cantante che si esibirà in serata sulla porta d’ingresso o sulle finestre a fianco della immancabile scritta “Matchday live”: siamo arrivati a 50 e poi abbiamo lasciato perdere perché troppo complicato. Tutti i generi, dal rock al country, gettonatissimo dagli estimatori di birra che sembrano la maggioranza, così… a occhio.

E cosa si mangia a Glasgow? La pizza, obviously. Perché quando ti presenti alle 5 del pomeriggio davanti ad una pizzeria enorme che si chiama “Paesano”, utilizza solo prodotti italiani, fatichi a trovare il posto e la lingua ufficiale è un mix fra napoletano e pugliese, tu, italiano, che dalla sera prima hai buttato giù in fretta una brioche alla marmellata all’aeroporto, non puoi resistere. E poi… perché resistere vista la bontà del prodotto? Questi italiani, qui, hanno già vinto: oro, argento e bronzo, in attesa che Paltrinieri & co. li rendano ancora più orgogliosi del tricolore che espongono in bella vista

Piove ma non ci fai caso, nessuno ci fa caso… qui si parte da casa sempre con l’ombrello anche quando fuori splende il sole e, finita la festa, la colonna sonora del rientro serale è il grido dei gabbiani che si sono spostati dalle rive del Clyde, per partecipare anche loro alla festa. Glasgow è andata a dormire felice e oggi si sveglia ancora più felice: ci sono canottaggio, ciclismo e ginnastica, non tre sport a caso da queste parti, da seguire: This is The Moment, buon divertimento a tutti!





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