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F1, analisi prove libere GP Italia 2018: Ferrari a caccia della doppietta, Mercedes pronta alla risposta, gli altri distanti anni luce

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Il venerdì del Gran Premio d’Italia 2018 di Formula Uno non ha regalato grandi sorprese, ma non è stata una giornata lineare. Si sapeva che il fine settimana di Monza sarebbe ruotato attorno alla sfida Ferrari-Mercedes e così è stato, e sarà. La Rossa si è dimostrata performante sia sul giro secco sia sul passo gara, ma le Frecce d’argento sono ad un soffio.

La prima giornata di lavoro sulla pista brianzola è stata ampiamente rallentata, in mattinata dalla pioggia, che ha costretto i piloti a girare con gomme Full Wet e Intermedie, mentre nel pomeriggio dallo spaventoso incidente di Marcus Ericsson (Alfa Romeo Sauber). Lo svedese, dopo un paio di minuti di FP2, ha perso la sua vettura alla frenata della prima variante, andandosi a schiantare pesantemente (e ribaltandosi varie volte) per colpa del DRS che non si è chiuso al momento giusto. Un “botto” terribile ma, fortunatamente senza conseguenze.

Per questo motivo ai protagonisti non sono rimasti che 70 minuti per svolgere tutto il lavoro del venerdì. Su tutti, ancora una volta, Sebastian Vettel e la Ferrari in generale. Il tedesco ha fatto segnare un ottimo 1:21.105, staccando Kimi Raikkonen di 270 millesimi. Un uno-due tutto rosso reso possibile da una SF71H che, come previsto, si trova a proprio agio sui lunghi rettilinei di Monza. La vettura è veloce, velocissima, stabile in curva ed eccellente anche sui cordoli delle chicane. In poche parole tutti gli ingredienti giusti per primeggiare sul circuito brianzolo. Per fare capire l’ottimo adattamento della vettura di Maranello a Monza basta sottolineare che Vettel ha fatto segnare tutti e tre i migliori parziali della pista. Sommandoli si arriverebbe ad un eccellente 1:20.912, un tempo davvero notevole. Anche le simulazioni di passo gara hanno confermato la bontà del pacchetto, con i due piloti capaci di procedere senza sforzi sul passo dell’1:24 medio-alto con rare escursioni sull’1:25. La scuderia di Maranello sa di avere una grandissima chance e, oggettivamente, deve puntare alla doppietta, sia in qualifica che in gara.

La Mercedes, tuttavia, non è così distante dai rivali, anzi. Lewis Hamilton si è fermato a 287 millesimi dalla vetta, mentre Valtteri Bottas accusa quasi sei decimi di distacco da Vettel. La W09 non è più la vettura dominante a Monza, quella che rifilava mezzo secondo a tutti senza sforzi, grazie ad una potenza della Power Unit letteralmente impareggiabile. Quest’anno, come era previsto, la Ferrari sta rispondendo presente e la scuderia di Brackley deve correre ai ripari. Per esempio, in questo venerdì, ha preferito scaricare molto la vettura e, infatti, risulta competitiva nel primo settore (tutto di velocità) nei confronti della Rossa, ma paga dazio nei due tratti successivi, quelli con le curve. Sul passo gara, però, Hamilton e Bottas hanno messo in mostra un ottimo ritmo, al livello della Ferrari, per cui domenica tutto sarà in bilico e, quindi, la qualifica di domani risulterà fondamentale.

Per tutti gli altri, le briciole. Red Bull compresa. La vettura di Max Verstappen e Daniel Ricciardo continua ad arrancare e perde sempre più terreno rispetto alle prime della classe, con una involuzione preoccupante. Anche oggi distacco di un secondo sul giro secco, mentre sul passo gara le escursioni sotto l’1:25 sono state davvero poche. C’è poco da sperare a Milton Keynes, con un gap di potenza del motore che non può che fare la differenza.

Alle loro spalle ancora una buona risposta per la Racing Point Force India con Esteban Ocon settimo e Sergio Perez ottavo (dopo essere stati terzo e primo nella FP1), sintomo che la vettura tinta di rosa non risente dei problemi a livello dirigenziale ed è tornata al livello che aveva messo in mostra nelle scorse annate. Buona giornata anche per la Alfa Romeo Sauber in fatto di tempi, con Charles Leclerc nono a 1.8 da Vettel, ma l’incidente, terribile, di Marcus Ericsson, è un brutto campanello d’allarme, il problema al DRS, su una pista come Monza, è davvero da evitare. Se Renault e Haas galleggiano attorno alla zona punti, come sempre, non si smentiscono Williams e McLaren, sempre più in fondo alla classifica, con vettura che sono lontane anni luce sia dai fasti di un tempo, sia dalla competitività.

 

 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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