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F1, GP Italia 2018: i precedenti della Ferrari a Monza. 18 vittorie totali, ma solo una negli ultimi 11 anni

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Dopo la bella vittoria di Sebastian Vettel nel Gran Premio del Belgio, il Mondiale 2018 di Formula Uno si trasferisce a Monza, per il Gran Premio d’Italia. Siamo giunti alla 89esima edizione complessiva e la 69esima per quanto riguarda la classe regina, su uno dei tracciati che hanno fatto la storia del motorsport. La Ferrari vuole fare il bis dopo quanto visto a Spa-Francorchamps e ci prova proprio sulla pista di casa, sospinta da un tifo che si farà davvero incandescente. I precedenti sono incoraggianti, con ben 18 vittorie complessive della scuderia di Maranello, ma l’ultima gioia è datata 2010, con Fernando Alonso. Andiamo a vedere nel dettaglio, dunque, le vittorie della Rossa sul circuito brianzolo.

La prima vittoria di una vettura con il Cavallino Rampante arriva già nell’era pre-Formula Uno, con il leggendario Alberto Ascari nel 1949. Sul tracciato dove perse la vita nel 1955, il pilota milanese vinse in quasi tre ore di corsa precedendo il francese Philippe Etancelin e il thailandese Prince Bira, con distacchi abissali. Un anno dopo la gara di Monza entra ufficialmente nel calendario della massima categoria, e se l’aggiudica Nino Farina su Alfa Romeo. Ma per la Ferrari l’attesa della prima vittoria in F1 è breve. Nel 1951 e 1952, infatti, arriva addirittura una doppietta per Alberto Ascari. Nella prima occasione il ferrarista precede l’argentino Josè Froilan Gonzalez di oltre un minuto, mentre al terzo posto si classificò la coppia composta da Felice Bonetto e Nino Farina ad un giro di distacco. Risultato molto simile anche dodici mesi dopo, con Ascari che vince in scioltezza sempre su Froilan Gonzalez a un minuto, mentre chiude il podio Luigi Villoresi, sempre su Ferrari, a 2 minuti.

Dopo l’ottimo avvio degli anni ’50, bisogna aspettare il 1960 e 1961 per vedere di nuovo trionfare la Rossa a Monza. In entrambe le occasioni è merito dello statunitense Phil Hill. Nel primo caso il pilota nato a Miami si aggiudicò la corsa che divenne un vero e proprio trionfo ferrarista con tutti i gradini del podio monopolizzati. Nella piazza d’onore, infatti, salì il suo connazionale Richie Ginther a quasi due minuti e mezzo, mentre al terzo posto giunse il belga Willy Mairesse ad oltre un giro. Nel 1961 Phil Hill ha vita più complicata, con Dan Gurney su Porsche a 31 secondi, mentre Bruce McLaren giunse terzo su Cooper a 2:28. Gli anni ’60 portano altri due successi per il team di Maranello. Si incomincia nel 1964 con il britannico John Surtees che vince facilmente staccando Bruce McLaren di un minuto e Lorenzo Bandini di un giro, mentre nel 1966 è Ludovico Scarfiotti a vincere a Monza su Ferrari con un finale serrato. il secondo, infatti, è Mike Parkes, sempre su Ferrari, ad appena 5.8 secondi, mentre chiude il podio Denny Hulme a 6.1.

Si arriva agli anni ’70 e si aprono subito con una vittoria per il Cavallino Rampante. Nel 1970 è l’elvetico Clay Regazzoni a centrare il gradino più alto del podio, vincendo la gara con 5.7 secondi su Jackie Stewart, che beffa in volata Jean-Pierre Beltoise a 6.1. Passano cinque anni ed è ancora Regazzoni a vincere a Monza su Ferrari. In pole position scattava il suo compagno Niki Lauda, ma è lo svizzero a vincere con 16.6 su Emerson Fittipaldi, mentre l’austriaco chiude terzo a 23.2. Nel 1979, invece, è il sudsfricano Jody Scheckter a portare in alto il rosso Ferrari, vincendo il duello interno con Gilles Villeneuve per appena 46 centesimi. Al terzo posto una vecchia conoscenza, proprio Cley Regazzoni, a 4.78.

Dopo tanti trionfi arriva una fase con poche gioie per il Cavallino sul tracciato brianzolo. Dal 1981 (nel 1980 il GP d’Italia si corse ad Imola e non a Monza) al 1995, infatti, arrivò un solo successo, nel 1988, con l’austriaco Gerhard Berger. La gara ebbe un andamento davvero incredibile. Ayrton Senna (che aveva dominato in lungo ed in largo tutta la stagione) scattò dalla pole position, e condusse la corsa con un vantaggio enorme sugli inseguitori. Ma, per colpa di un doppiaggio, andò a finire la sua gara nella prima chicane, lasciando la strada spianata ad un incredulo Berger che tagliò il traguardo davanti al compagno Michele Alboreto (terzo giunse Eddie Cheever) per una doppietta quanto mai inattesa.

A rompere il lungo digiuno ci pensò Michael Schumacher. Il tedesco, infatti, salì sul gradino più alto di Monza per ben cinque volte con la Ferrari, nel 1996, 1998, 2000, 2003 e 2006, in una era d’oro che vide anche due successi di Rubens Barrichello nel 2002 e 2004. Addirittura 7 trionfi in 11 anni. Andiamo con ordine. Si parte nel 1996, primo anno del sette volte campione del mondo a Maranello. Scattato dalla seconda fila, approfitta dei ritiri di Damon Hille Jacques Villeneuve per dominare la gara, con 18.2 su Jean Alesi e 1:06 su Mika Hakkinen. Dopo il sesto posto del 1997, Schumacher torna alla vittoria nel 1998, con una doppietta spettacolare con Eddie Irvine (a 37.9). Terza posizione per il fratello Ralf su Jordan, a 41.1 secondi. L’ex Benetton vinse anche l’edizione del 2000, caratterizzata dal terribile incidente al via alla variante della Roggia, nella quale perse la vita un commissario di pista colpito da un detrito. La gara vide il ferrarista chiudere con 3.8 su Mika Hakkinen e con 52.4 sul fratello Ralf su Williams. Schumacher torna a vincere nel 2003, precedendo Juan Pablo Montoya e Rubens Barrichello, mentre compie l’ultima impresa nel 2006 chiudendo con 8.0 su Kimi Raikkonen e 26.4 su Robert Kubica.

Nel mezzo dell’epopea di Schumacher, come detto, arrivarono anche due vittorie di Rubens Barrichello. Il brasiliano vinse nel 2002 precedendo in parata proprio il compagno di scuderia, con terza posizione con l’ex, Eddie Irvine, mentre nel 2004 su ancora doppietta con il terzo posto conquistato da Jenson Button a 10 secondi.  Dopo questa scorpacciata di successi monzesi, la Ferrari ha colto appena una vittoria negli ultimi 11 anni, con Fernando Alonso nel 2010. Lo spagnolo chiuse davanti a Jenson Button e Felipe Massa, sempre su Ferrari in una gara solida.

Nelle ultime edizioni, quindi, pochi sorrisi per la scuderia di Maranello che ha visto due trionfi della Red Bull con Sebastian Vettel, uno della McLaren e ben quattro di fila per la Mercedes che ha fatto man bassa negli ultimi anni. Ci sarà la svolta in questo 2018? Tifosi e Sebastian Vettel lo sperano con tutte le forze.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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