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Ginnastica, Europei 2018: Italia, il ripescaggio ti fa bella. Russia eterna padrona, la Francia spaventa e l’Olanda sbanca

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La Russia si conferma padrona della ginnastica artistica a livello continentale e si laurea Campionessa d’Europa per la quinta volta nella sua storia, firmando una doppietta d’antologia come quella realizzata dal mito Khorkina e compagne all’inizio del terzo millennio. Non sono bastati nemmeno i tantissimi infortuni e problemi fisici per mandare ko la formazione dei coniugi Rodionenko, oggi autrice di una prova senza errori e davvero perfetta in ogni frangente a differenza di quanto si era visto in qualifica. Angelina Melnikova è stata (bellissima) capitana di una squadra giovane, una vera veterana che oggi ha trascinato un quintetto di sicura prospettiva in cui spicca una buona parallelista come Perebinosova. Senza Mustafina, Komova, Eremina, Paseka, Spiridonova, Tutkhalyan e altre prime linee, le Reginette del Vecchio Continente hanno comunque dettato legge spegnendo le velleità della Francia che giovedì sera sognava a occhi aperti: prime in qualifiche, ma seconde oggi agguantando comunque il miglior risultato della loro storia.

Le transalpine fanno comunque paura per il futuro: un fenomeno come Melanie De Jesus abile su tutti gli attrezzi, una volteggista del calibro di Coline Devillard, una super travista come Marine Boyer (oggi però caduta) e anche delle giovani interessanti possono togliersi delle soddisfazioni importanti. Un plauso alla solidissima Olanda che senza errori e con due lampi di una rediviva Sanne Wevers ha saputo conquistare il bronzo battendo la Gran Bretagna che si deve mangiare le mani per una rotazione disastrosa alla trave: nonostante le assenze delle sorelle Downie e di Claudia Fragapane, le padrone di casa avevano comunque una ghiotta occasione per confermarsi sul podio dopo il trionfo del 2014 e l’argento del 2016 ma l’hanno gettata al vento pagando anche la tensione dovuta alla pressione di un gremito SSE Hydro.

Capitolo a parte per una coriacea Italia, ripescata per la rinuncia del Belgio e capace di risalire fino alla sesta posizione, un risultato ragguardevole considerando i mezzi a nostra disposizione e senza dimenticare le condizioni in cui eravamo atterrate in Gran Bretagna. Peccato per le cadute alle parallele di Giada Grisetti e Caterina Cereghetti, ma da quel momento le azzurre (squadra completata da Martina Basile ancora ottima al quadrato e Francesca Noemi Linari) si sono ricompattate e hanno disputato una prova onorevole, tutta di cuore e sacrificio. Le ragazze di Enrico Casella si sono distinte per un atteggiamento propositivo, hanno onorato la gara ed è sempre quello che bisogna fare, spingendosi al massimo delle proprie potenzialità. Il sorpasso finale su Ungheria e Spagna consegna alla nostra squadra un risultato comunque positivo ma chiaramente aspettiamo i ritorni delle varie Lara Mori, Martina Maggio, Elisa Meneghini e compagnia per puntare più in alto. Intanto la fortuna del ripescaggio ci ha premiato, non abbiamo sfigurato e questo era l’importante. Domani le Finali di Specialità con Martina Basile al corpo libero.

 





(foto Federginnastica)

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