Artistica
Ginnastica, Europei 2018: Russia Campionessa, Melnikova e compagne domano la Francia. Italia sesta da ripescata
La Russia si conferma Campionessa d’Europa nella gara a squadre e conserva lo scettro che aveva conquistato due anni fa a Berna. Nonostante le tantissime assenze per infortunio (Mustafina, Komova, Eremina, Kharenkova, Paseka, Tutkhalyan e chi più ne ha più ne metta) la formazione dei coniugi Rodionenko si è imposta con 165.195, trionfando meritatamente rispettando ampiamente il pronostico. A trascinare la squadra è stata un’incantevole Angelina Melnikova, confermatasi davvero l’arma in più delle Reginette del Vecchio Continente: 14.366 al volteggio, 14.033 alle parallele, 13.333 alla trave e 13.533 in chiusura al corpo libero dove domani è chiamata a difendere il titolo di specialità. Fondamentali anche le parallele di Uliana Perebinosova (14.033) e di Irina Alkseeva (14.233), il volteggio di Angelina Simakova aveva dato garanzie (14.266) al pari di quello confezionato da Liliia Akhaimova (14.466).
La Francia aveva chiuso al comando il turno di qualificazione a causa anche delle cadute delle russe ma oggi le transalpine non sono riuscite a confermarsi e si sono dovute accontentare della medaglia d’argento che è comunque il miglior risultato della storia. A pesare sono state le cadute di Marine Boyer alla trave (12.166) e di Lorette Charpy sugli staggi (12.533) che hanno vanificato i lampi di una coriacea Melanie De Jesus Dos Santos (14.300, 14.400, 13.600, 13.966: domani può fare incetta di medaglie), di Coline Devillard (14.700 alla tavola per la Campionessa d’Europa in carica) e di Juliette Bossu (14.200 alle parallele).
A completare il podio è la sorprendente Olanda (159.563) che non ha sbagliato nulla, trascinata da una super Sanne Wevers (13.733 alla trave e 13.700 sugli staggi per la Campionessa Olimpica sui 10cm) e da un bellissimo volteggio (spicca il 14.266 di Tisha Volleman). Le tulipane hanno così beffato la Gran Bretagna (157.263): le padrone di casa hanno pagato a caro prezzo una fallimentare rotazione alla trave (deludente il 9.700 di Kelly Simm).
L’Italia è stata ripescata per partecipare a questa finale dopo la rinuncia del Belgio che ha preferito preservare le proprie atlete per le gare di domani e per i Mondiali. Le azzurre hanno chiuso con un positivo sesto posto (151.496) ad appena sette decimi dall’Ucraina (152.129). Le ragazze di Enrico Casella hanno fatto davvero il massimo anche se purtroppo le cadute alle parallele di Caterina Cereghetti (10.166) e Giada Grisetti (12.266) ci hanno frenato in avvio. Il nostro quartetto, privo dell’infortunata Sofia Busato, ha poi saputo reagire alla trave (12.700 di Francesca Noemi Linari, 12.866 di Grisetti e 12.166 di Martina Basile). Positiva rotazione anche al corpo libero dove spicca il 13.166 di Martina Basile che rivedremo domani in finale, accompagnato dal 12.500 di Cereghetti e dal 12.933 di Linari. Al volteggio poi eseguiamo dei buoni salti (13.500 di Basile, 13.333 di Grisetti e 13.300 di Cereghetti) che ci permettono di superare Spagna (150.063) e Ungheria (149.729).
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