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La morte di Nicky Hayden: la famiglia chiede un maxi-risarcimento all’automobilista che lo investì

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Era il 17 maggio 2017 quando il campione mondiale di MotoGP nel 2006 Nicky Hayden rimase coinvolto nell’incidente che 5 giorni più tardi gli costò la vita. Il centauro americano si stava allenando con alcuni amici in bicicletta e fu investito sulla strada provinciale tra Riccione e Tavoleto. Nicky riportò un trauma cranico e addominale molto serio e le cure a cui fu sottoposto presso l’ospedale Bufalini di Cesena servirono a poco.

A un anno e mezzo dalla scomparsa del motociclista statunitense, secondo quanto riporta il “Resto del Carlino“, la famiglia Hayden avrebbe chiesto un maxi-risarcimento di 6 milioni di euro al 31enne di Morciano di Romagna che alla guida della sua auto investì lo sfortunato “rider“.

Il 10 ottobre, presso il Tribunale di Rimini, prenderà il via il processo per omicidio stradale. Secondo le ricostruzioni note, l’uomo percorreva la strada menzionata ad una velocità di 72.8 km/h, superiore al limite imposto di 50 km/h. Nel contempo Hayden attraversò senza rispettare lo “Stop” presente. Questo ha portato ad una doppia versione dei legali: da una parte le responsabilità dell’automobilista che avrebbe avuto il tempo di frenare qualora avesse rispettato la segnaletica e dall’altra le responsabilità del pilota reo di aver ignorato lo “Stop”.

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Valerio Origo

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