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MotoGP
MotoGP, GP Austria 2018: Jorge Lorenzo vince il corpo a corpo con Marquez, terzo Dovizioso, sesto un generoso Rossi
In questo fine settimana era apparso chiaro che Marc Marquez (Honda) volesse vincere a tutti i costi il Gran Premio d’Austria 2018 della MotoGP, ma Jorge Lorenzo (Ducati) ha corso come un leone per rovinargli i piani, fino a centrare una vittoria davvero eccezionale, la terza di questo campionato. Il maiorchino risponde colpo su colpo al connazionale e lo precede di 130 millesimi, con un finale da cuore in gola, con sorpassi e contro-sorpassi praticamente curva dopo curva. Non riesce a partecipare alla battaglia Andrea Dovizioso (Ducati) che perde terreno a circa dieci giri dal termine e conclude a 1.6 in terza posizione.
Al quarto posto troviamo il britannico Cal Crutchlow (LCR Honda) che, dopo una prova solida e matura, arriva sul traguardo a 9.4 dalla vetta. Quinta posizione per Danilo Petrucci (Ducati Pramac) a 13.1 e mai competitivo oggi, che precede un commovente Valentino Rossi (Yamaha) che rimonta dalla 14esima alla sesta posizione con una M1 lontanissima dall’essere definita performante. Settima posizione per Dani Pedrosa (Honda) a 14.1 beffato in volata dal “Dottore”, ottavo il suo connazionale Alex Rins (Suzuki) a 16.6, nono il francese Johann Zarco (Yamaha Tech3) a 20.7, mentre è decimo lo spagnolo Alvaro Bautista (Ducati Angel Nieto) a 20.8.Giornata nera per Maverick Vinales (Yamaha) che arriva sotto la bandiera a scacchi in 12esima posizione a 22.9 da Lorenzo, mentre è 13esimo Andrea Iannone (Suzuki) che, dopo un errore in curva 3 a metà gara, perde tempo e posizioni e conclude a 26.5. Solamente 19esimo un anonimo Franco Morbidelli (Honda EG 0,0 VDS) a 40.1 dalla vetta.
LA GARA
La partenza vede subito Andrea Dovizioso mettersi in prima posizione, con Marc Marquez che lo attacca in curva 3. Tra i due litiganti ne approfitta Jorge Lorenzo che precede il connazionale, mentre il romagnolo perde terreno e deve liberarsi dello spagnolo Alex Rins (Suzuki) e del britannico Cal Crutchlow (LCR Honda) per tornare in terza posizione. Nelle retrovie Valentino Rossi è 11esimo, con Maverick Vinales 15esimo.
Marc Marquez riesce a infilare Jorge Lorenzo in curva 3 nel corso della seconda tornata, con Andrea Dovizioso che rimane in attesa alle loro spalle. Il campione del mondo in carica si mette subito al comando a forzare, sgranando il gruppo. Lorenzo e Dovizioso si mettono all’inseguimento, davanti a Cal Crutchlow, Danilo Petrucci (Ducati Pramac) ed Alex Rins. Decimo Rossi all’attacco del francese Johann Zarco (Yamaha Tech3).
Lo spagnolo vola in 1:24.379 e 1:24.332 portando a 5 decimi il margine su Lorenzo e 8 su Dovizioso. Crutchlow, quarto, accusa già oltre 3 secondi, attaccato da Petrucci. Rossi salta Zarco e si mette alla caccia dello spagnolo Aleix Espargarò (Aprilia) per l’ottava piazza. Vinales, invece, langue in 16esima posizione.
A 20 giri dalla conclusione Marquez fa segnare il nuovo record in 1:24.292 con Lorenzo e Dovizioso (1:24.277) che ce la mettono tutta per non fare scappare il leader della classifica generale che, tuttavia, mette un secondo di margine tra sè ed i rivali. Rossi supera Espargarò e si issa in ottava piazza.
Si arriva a metà gara con Marquez che rimane in vetta ma vede le Ducati ad appena mezzo secondo, con Dovizioso che inizia a provarle tutte per superare il compagno di scuderia. Rossi rimane ottavo e non appare in grado di andare a riprendere il settimo, lo spagnolo Tito Rabat (Ducati Avintia).
Quando il Gran Premio arriva a 10 tornate dalla fine, il terzetto di testa è ufficialmente ricompattato, con Lorenzo che infila subito Marquez in curva 1, mentre Dovizioso sbaglia e finisce lungo per evitare il numero 93, perdendo qualche metro e 7 decimi. In curva 3 copione invertito, con il Cabroncito che entra durissimo sul maiorchino e riprende la vetta. Dura poco il suo comando, con Lorenzo che lo supera nuovamente in curva 9. Nella pancia del gruppo Rossi si libera anche di Rabat e agguanta la settima posizione, a 2.5 dal sesto, Rins. Vinales naviga in una desolante 12esima.
A 7 giri dalla bandiera a scacchi Lorenzo guida la gara spingendo con tutto quello che ha a disposizione. Marquez rimane attaccato, mentre Dovizioso cerca di ricucire lo strappo di circa 7-8 decimi. Il gap, giro dopo giro, va addirittura a sfiorare i 2 secondi, con il romagnolo che lascia scappare gli, ormai ex, compagni di fuga.
Lo spettacolo inizia in curva 3 a tre tornate dalla conclusione. Lorenzo finisce lungo con la sua traiettoria, e Marquez non se lo lascia ripetere due volte per sopravanzarlo. Il maiorchino, però, non molla e lo infila con un attacco clamoroso in curva 9. Passa un giro e l’alfiere della Honda si riprende il comando sempre in curva 3, con una manovra da cuore in gola. Si arriva all‘ultimo giro, e Lorenzo torna al comando in curva 1, con Marquez che risponde in curva 3. Lo scontro è totale, ma l’ex yamahista non sbaglia una virgola e precede il rivale sul traguardo. Terzo Dovizioso, spettatore degli ultimi chilometri.
ORDINE DI ARRIVO GP AUSTRIA 2018 MOTOGP
POS | # | RIDER | GAP |
---|---|---|---|
1
|
99
|
J. LORENZO
|
39:40.688
|
2
|
93
|
M. MARQUEZ
|
+0.130
|
3
|
4
|
A. DOVIZIOSO
|
+1.656
|
4
|
35
|
C. CRUTCHLOW
|
+9.434
|
5
|
9
|
D. PETRUCCI
|
+13.169
|
6
|
46
|
V. ROSSI
|
+14.026
|
7
|
26
|
D. PEDROSA
|
+14.156
|
8
|
42
|
A. RINS
|
+16.644
|
9
|
5
|
J. ZARCO
|
+20.760
|
10
|
19
|
A. BAUTISTA
|
+20.844
|
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto; Valerio Origo
Luca46
12 Agosto 2018 at 16:14
Dall’Igna è un fenomeno. La Ducati ha fatto una moto pazzesca. Peccato che Lorenzo sia stato di disturbo per Dovizioso altrimenti il Dovi avrebbe potuto giocarsi il titolo anche quest’anno. Lorenzo è esploso troppo tardi, non sono riusciti a mettergli la museruola. Avrebbero dovuto. Spero che l’anno prossimo il divario con la Honda non aumenti, con Petrucci in squadra per Dovizioso sarà diverso.