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MotoGP, le 5 risposte che dovrà darci il GP della Repubblica Ceca

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Si torna in pista nel Mondiale MotoGP 2018 e, come consuetudine, si riparte da Brno, con il Gran Premio della Repubblica Ceca. Prima della pausa la stagione stava prendendo sempre più la direzione di Marc Marquez, con Valentino Rossi e Maverick Vinales che provavano a mantenere aperto un campionato che lo spagnolo ha ampiamente in mano. Il ritorno in gara dopo le vacanze nasconde sempre diverse insidie e spunti. Andiamo ad analizzare i più importanti del decimo appuntamento del calendario.

1 – Marc Marquez chiuderà i conti a livello di titolo iridato?

46. No, non è il numero di Valentino Rossi, ma sono i punti di vantaggio del campione del mondo in carica sul suo più immediato inseguitore in classifica, proprio chi ha sul cupolino della moto il numero 46. Un margine di tutto rispetto, corroborato dai due successi consecutivi di Assen e Sachsenring, che dimostra come l’alfiere della Honda stia dominando questo Mondiale 2018. Lo ripetiamo sempre, ma senza i due “zero” di Termas de Rio Hondo e Mugello, Marc Marquez avrebbe già quasi chiuso i conti, avvicinandosi al quinto titolo in sei anni nella classe regina. La gara di Brno, dove un anno fa vinse proprio il catalano, ci dirà se per i rivali potranno esserci ancora chance di rimonta, oppure se il numero 93 metterà la parola “fine” al campionato. Un’altra vittoria, o altri punti guadagnati sugli inseguitori sarebbero come pietre tombali sui sogni di gloria dei rivali. Il vantaggio in classifica, al momento, sfiora i due Gran Premi. Rimontare un gap simile ad un pilota del genere, e che ha a disposizione una moto perfetta per il suo stile di guida, è davvero complicato, se non (quasi) impossibile.

2 – La Yamaha sarà in grado di cambiare passo?

La grande domanda di questo Mondiale MotoGP 2018. La casa di Iwata sarà in grado di offrire una moto a Valentino Rossi e Maverick Vinales in grado di competere ad armi pari, o quantomeno il più vicino possibile, con Honda e Ducati? Il tallone d’Achille della M1, e lo si sa da tempo, è l’elettronica. Da tempo i giapponesi avevano cerchiato il weekend di Brno sul calendario annunciando il nuovo pacchetto di migliorie a livello di centralina. In uno sforzo progettuale notevole, avevano provato ad anticipare una prima parte di queste novità già in Germania prima della sosta, ma si sono rivelate un vero e proprio buco nell’acqua, con i piloti che avevano scartato tutto dopo pochi giri. Si arriva, dunque, al Gran Premio della Repubblica Ceca, nel quale la scuderia di Iwata si gioca molto, se non tutto. Se, anche in questo caso, gli aggiornamenti a livello di elettronica non funzioneranno, la stagione 2018 andrà automaticamente in archivio. La M1, infatti, non riesce a gestire nel migliore dei modi potenza e gomme in uscita di curva, ed è esattamente il punto nel quale Honda e Ducati fanno la differenza nei suoi confronti. Valentino Rossi e Maverick Vinales incrociano le dita. Dopo mesi e mesi a combattere con la loro moto, sperano in un salto di qualità importante. Senza di esso, i sogni di gloria svaniranno definitivamente.

3 – Cosa succederà in casa Ducati?

La stagione 2018 in casa Ducati si può riassumere con un aggettivo: schizofrenica. I test invernali e la prima gara in Qatar avevano posto Andrea Dovizioso nel ruolo di grande favorito al titolo. Gli appuntamenti successivi, invece, hanno allontanato irrimediabilmente il romagnolo da questa possibilità, sia per colpe sue, che per inefficienza di una moto che si è rivelata meno performante di quanto ci si potesse attendere. Come se non bastasse, sulla strada del numero 04, si è parato Jorge Lorenzo. Dopo mesi nei quali il maiorchino era piombato in una crisi nera, sono arrivati due successi consecutivi che hanno ridato fiducia all’ex campione del mondo e, dall’altra parte, hanno minato le certezze del pilota forlivese. A questo punto i due alfieri della scuderia di Borgo Panigale possono aspirare, al massimo, ad un quarto posto in classifica. Dovizioso viaggia a quota 88 punti, contro gli 85 di Lorenzo, senza dimenticare gli 84 di Danilo Petrucci. La stagione si vivrà solamente in questa sorta di “Coppa Ducati”? Un misero contentino, a lato di una annata nella quale si puntava a ben altri risultati? Al momento la situazione sembra effettivamente questa, ma la casa emiliana proverà a riportare la Desmosedici al punto dove si trovava ad inizio stagione. Marc Marquez e la Honda sembrano lontani, ma pensando al futuro sarebbe fondamentale ritrovare il bandolo della matassa che si è disperso dopo un avvio folgorante.

4 – Valentino Rossi sarà in grado di tenere aperto il Mondiale?

Se il Mondiale MotoGP 2018 non è già andato in archivio lo deve principalmente ad un pilota: Valentino Rossi. il 39enne di Tavullia, infatti, è l’unico che sta provando a non gettare la spugna nei confronti di Marc Marquez. Il “Dottore”, infatti, sta lottando con le unghie e con i denti con una moto lontana dalla perfezione e contro un rivale che appare inattaccabile. il divario, come detto in precedenza, parla di 46 punti, ma la speranza di vivere un finale di stagione ancora vivo si posa sulle spalle del nove volte campione del mondo. Le chance di rimonta, sia ben chiaro, sono ridotte al lumicino, ma sarebbe fondamentale rimanere ad una distanza ragionevole per gustarci nuovamente un Mondiale in bilico. Se la Yamaha non progredirà le speranze voleranno verso lo zero, ma la tenacia e la caparbietà del pesarese sono l’ultimo appiglio per non pensare che il 2018 sia già in ghiaccio. La gara di Brno rischia di essere un vero e proprio “all in” per Rossi e per tutto il campionato.

5 – Proseguirà la crisi nera di Johann Zarco?

Se ad inizio anno si parlava di Andrea Dovizioso come favorito per la conquista del titolo di MotoGP, tra i papabili, tutti, mettevano anche un altro nome. No, non parliamo dello scontato Marc Marquez, quanto di un pilota che, ultimamente, è letteralmente scomparso dai radar: Johann Zarco. Quel talento che lottava per ogni pole position ad armi pari con i migliori, e che poteva essere la vera mina vagante in ottica titolo. Il francese è stato inghiottito in una crisi nera, se non nerissima, sia a livello tecnico che mentale. Da un lato ha una moto che non viene migliorata (il prossimo anno la Tech3 saluterà la Yamaha) dall’altro il due volte campione della Moto2 sembra essersi smarrito. La sua stagione pare essersi conclusa con la caduta in casa sua, a Le Mans. Dopo un inizio di campionato accettabile, con due secondi posti nelle prime quattro gare, è iniziato un vero e proprio dramma sportivo. Caduta in Francia, quindi decimo posto al Mugello, settimo a Barcellona, ottavo ad Assen e nono al Sachsenring. Non solo brutte posizioni, ma anche prestazioni anonime e senza guizzi. Il Mondiale MotoGP ha perso uno dei suoi protagonisti? Sembrerebbe di sì. Vedremo se la seconda parte di campionato ci restituirà i guizzi del transalpino, o se la sua scomparsa si confermerà, incominciando da Brno.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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(foto: Valerio Origo)

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