Nuoto
Nuoto, Europei 2018: Federica Pellegrini nella nuova veste di sprinter. In attesa del ritorno ai 200 stile
Sprinter per caso o per “scelta”. Federica Pellegrini non vorrebbe tornare da Glasgow a mani vuote ma se così sarà niente drammi o polemiche, esattamente come fu a Copenhagen con una sola medaglia di bronzo in staffetta.
È stata lei stessa a svelare i suoi piani attuali e futuri (che prevedono un progressivo ritorno ai 200 in vista del biennio olimpico) al Settecolli e a spiegare il suo stato d’animo attuale all’insegna della tranquillità sebbene per una campionessa non sia mai semplice accettare (anche se per una sola stagione) il ruolo da comprimaria, soprattutto in una squadra destinata a salire sul podio a ripetizione.
Al momento per la Divina il podio dei 100 stile libero, gara su cui ha puntato forte quest’anno, impostando un lavoro specifico sulla velocità, resta un miraggio ma Federica Pellegrini ha abituato tutti alle sorprese e anche stavolta, una volta conquistato un posto tutt’altro che scontato in finale, cercherà di giocarsela con le rivali più accreditate.
Certo, in questa fase, la campionessa veneta trova sulla sua strada tre autentiche fuoriclasse della velocità, la svedese Sarah Sjoestrom, la danese Pernille Blume e l’olandese Ranomi Kromowidjojo, fenomeni veri in grado di giocarsi titoli importanti a livello mondiale, non solo europeo. Riuscire a mettersi alle spalle una di queste tre sarà difficilissimo per una Pellegrini che, al momento, ha tempi nettamente più alti rispetto alle tre regine, anche se Kromowidjojo non è apparsa al meglio della condizione a Roma è qualcosa potrebbe concedere.
Le carte da medaglia per Federica Pellegrini si potrebbero concentrare sulle due staffette stile libero miste: la 4×100 dove una formazione con Ferraioli, Miressi e Dotto potrebbe spingere in alto l’Italia e nella neonata 4×200 stile libero dove lei potrebbe essere il valore aggiunto in una gara ancora tutta da decifrare e nella quale all’Italia Detti mancherà come il pane.