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Nuoto, Europei 2018: Piero Codia, quando il cuore va oltre il pronostico. Una sorpresa che profuma di consapevolezza

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Era al largo, ai limiti della vasca, dove nessuno ti calcola, dimenticato da tutti, sulla carta fuori da qualsiasi gioco per un risultato di prestigio. Al centro ci sono i colossi che danno spettacolo, poi ci sono le corsie esterne destinate alle probabili comparse che a volte però recitano un ruolo da attori protagonisti meritevoli anche del premio Oscar per un’interpretazione colossale capace di lasciare i brividi, di lasciare a bocca aperta, di regalare emozioni che resteranno indelebili nella storia. Vincere dalla corsia otto è un’impresa più unica che rara, uno show inscenato da pochissimi atleti in grado di sovvertire qualsiasi pronostico da un momento all’altro.

E da lì Piero Codia ha trionfato, si è laureato Campione d’Europa contro tutto e tutti, al termine di un 100 farfalla che ha già ricevuto i crismi della gara rivelazione della storia del nuoto italiano negli ultimi venti anni. Il giuliano ha divorato le due vasche, è partito a razzo, ha virato con tutta la forza che aveva e poi si è lanciato in un ritorno al cardiopalma che lo ha consacrato a 29 anni: la carriera è svoltata in un magico pomeriggio di agosto a Glasgow, nelle ultime due stagioni è esploso un nuotatore che si è rivelato al mondo mettendo in acqua tutto il suo cuore. E proprio questo cuore lo ha aiutato a sovvertire qualsiasi pronostico, a riscrivere le logiche dello scontato e a farci capire ancora una volta che i sogni sono possibili, che si può davvero vivere di magie e che l’impossibile può diventare ogni tanto possibile.

Abbiamo già trovato la sorpresa di questi Europei di nuoto e in generale degli European Championships, il giuliano ha trovato definitivamente una nuova dimensione passando per l’argento nella rassegna continentale in vasca corta e poi per la vittoria ai Giochi del Mediterraneo. Piero Codia ha mostrato i muscoli e oggi ha fatto vedere chi era il più forte, un ragazzo venuto dall’Italia, scattando al largo, sorprendendo tutti dall’ottava corsia come nelle favole più belle, quelle che ci raccontano da bambini e che sembravo inverosimili. Inverosimili ma così reali, inimmaginabili ma capaci di concretizzarsi per scaldare il cuore. Questo oro, raggiunto con un super 50.64 (record italiano demolito), sa davvero di consapevolezza e ora il futuro è tutto di questo ragazzone che non vuole più smettere di stupirci.

 





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