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Nuoto, Europei 2018: The (millennial) moment

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The moment è lo slogan dei Campionati. Il momento del ricambio, il momento della nuova generazione, ma anche il momento da cogliere, l’occasione propizia che fa l’uomo ladro: per farlo, devi essere al momento giusto nel posto giusto. Carpe diem!

La giusta sintesi di tutto ciò ieri è stato Federico Burdisso. Anno 2001, ammesso alla finale che neanche doveva fare, spara un primo 100 dove tenta di seguire Milak (nel limite del possibile). E agguanta un podio insperabile e inspiegabile. Un podio millennial.

Milak non ci sta e replica a Kolesnikov nella sfida fra i 2000. Contando le staffette siamo 2 a 1 per il russo. Ma la collana dagli occhi di ghiacco ribadisce nei 100 dorso e passa 3 a 1. Cogli l’attimo.

Miressi: il momento giusto. Si vede dal mattino delle batterie, si vede dalle semifinali. Per la cronaca, ho azzeccato il tempo della finale. Ma la pizza è persa, il 48”21 della semi mi ha fregato!

Quando quattro persone, i cui personali non arrivano a 7’11”, si trovano affiancati ai campioni olimpici, allora può accadere di tutto. Anche che si faccia 7’07”. Perché nella staffetta non è la somma che fa il totale, ma bisogna farlo al momento giusto. E ieri è toccato a Proietti, Ciampi, Megli e Zuin.

Il triste Codia è un po’ come il tenero Giacomo della Settimana Enigmistica. Come volergli male. Animo (cit. Mecasacchi)!

Govorov intoccabile da tutti, anche dalla Caporale. Restando in tema di scommesse, Sacchi si gioca che non fa il record del mondo.

E’ ufficiale che la Efimova ha una scimmia invisibile sulla spalla destra che la inclina. E’ altresì ufficiale che se passa nei 100 sotto i 32” non riesce a tornare in 33”. Son problemi, eh.

Continua la forma stratosferica di Sacchi che massacra Shane Tosup e visto che si trova lì distrugge la mista mista, la staffetta ammessa nel programma olimpico. In finale di mattinata, stronca anche le velleità di medaglia della mista mista italiana (forse non pensa che quella sia la formazione migliore…)

Passiamo alle gare.

Polieri necessita di convergenza, oppure che qualcuno le tolga la scimmia della Efimova dalla spalla. Unica nota positiva, il rinvio del momento dell’esecuzione del ballo pem pem. Tutto lo stadio sta tremando.

Ceccon tenta di cogliere l’occasione pure lui da buon millennial. Gli riesce (solo) il record di categoria. Piutost che nient, mej piutost.

Lo specialista in resurrezioni, Matteo Giunta, ha riportato Sabbioni quasi al podio europeo, la Zofkova sotto il minuto a dorso e Pizzini al bronzo europeo. Chapeau a lui e ai ragazzi!

A proposito di Pizzini, bronzo in una gara spettacolare con record europeo. Virate perfette, tattica perfetta, arrivo perfetto: al momento giusto.

Si rivede con piacere la Potec, premiare col pancione prima della finale dei 200 stile donne.
Con la Bonnet che la fa da padrona. Ancora una volta la Heemskerk conferma la sua fama di essere al posto giusto nel momento sbagliato.

Boggie Kapas sempre splendente. Mi tolgono gli 800? E io mi prendo i 200 farfalla. E brava Boggie! Io me l’ero appuntata sul foglio, giusto per non sbagliare. L’’ungherese giusta al momento giusto.

Jeremy Desplanches, 10 anni dopo Rigamonti, conquista un titolo per la Svizzera in un 200 misti senza padroni. Insomma, ancora una volta, lo svizzero giusto al momento giusto.

La staffetta mista mista italiana ringrazia sentitamente Kamminga per il peggioramento di 1”8 dal mattino nella staffetta olandese. L’olandese giusto al momento giusto.

 

di Mauro Romanenghi (acquastampata.com)

 

 

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