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Nuoto, Marco Pedoja: “Martinenghi ha ripreso ad allenarsi con voglia di nuotare. Il sogno è il podio iridato e alle Olimpiadi…”

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Gli Europei di nuoto 2018 sono andati in archivio da qualche tempo ed il trionfo italiano per quantità e qualità non è in discussione. Il Tollcross International Swimming Centre è stato teatro delle imprese degli azzurri in vasca, capaci di vincere, migliorarsi ed ottenere prestazioni di livello mondiale. Un aspetto da considerare tenendo conto che il fine ultimo sono sempre i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. L’aver espresso in acqua tempi da podio a Cinque Cerchi fa ben sperare in vista di quel che sarà. Risultati, poi, conseguiti in una situazione non semplice perché senza il contributo al 100% delle medaglie d’oro di Budapest (Mondiali): Gabriele Detti infortunato, Gregorio Paltrinieri condizionato da problemi di salute nel corso della settimana di gare britannica e Federica Pellegrini dedita alla velocità e in un’annata di transizione. Ai campioni affermati va aggiunto un certo Nicolò Martinenghi, primatista italiano dei 100 rana, fermo ai box per una frattura da stress. Ebbene, è proprio da lui che si vuol partire per capire le condizioni e il recupero.

E’ notizia di ieri la ripresa della preparazione del classe ’99 lombardo e la curiosità sui programmi futuri è molta. Ci siamo rivolti quindi al suo allenatore, Marco Pedoja, che ha fatto un po’ il punto della situazione: “Nicolò ha ripreso ad allenarsi e non ha avvertito alcun dolore. Ci siamo confrontati sul da farsi e ho percepito e sto constatando in lui una gran voglia di nuotare. Il periodo di lontananza dalle gare ha influito e questo può essere un ulteriore stimolo per raggiungere traguardi ambiziosi. Lo vedo molto attento alla cura dei particolari che manifesta una maturazione perché per avere dei riscontri in acqua serve tutto: una vita da professionista a 360°”. Come è logico le domande sorgono spontanee e quella sugli obiettivi non poteva mancare: “Il nostro pensiero condiviso sono i Mondiali 2019 (a Gwangju, in Corea del Sud ndr.) e per fare questo il primo passo sarà quello di qualificarsi agli Assoluti primaverili, ottenendo il tempo utile. Lo rivedremo gareggiare a novembre a Bolzano ma non a rana. Visto il problema avuto, vogliamo procedere per gradi ed anche per questo è probabile che non parteciperemo ai Mondiali in vasca corta di Hangzhou (in Cina, 11-16 dicembre). Tuttavia, da quel che sta facendo vedere in piscina, sono fiducioso. Abbiamo 11 mesi per prepararci al meglio per il target “, sottolinea Pedoja.

Si sa, i tifosi e gli appassionati quando parlano di gare di prestazione si aspettano anche tempi e medaglie dai propri portacolori ed il tecnico di Martinenghi dà una chiara indicazione: La gara dei 100 rana è di alto contenuto tecnico e per andare a podio ai Mondiali si dovrà nuotare un tempo attorno al 58″5. Non nego che questo sia l’obiettivo ma ora come ora è prematuro pensare troppo in avanti. Il nostro percorso sarà quello di migliorare costantemente per arrivare alle Olimpiadi Tokyo 2020 pronti per realizzare tempi di eccellenza mondiale. Gli avversari sono molto forti e la maggior parte sono in Europa: Adam Peaty, i russi e l’olandese Arno Kamminga ad esempio. Pertanto quanto accaduto nella vasca di Glasgow ci ha dato degli spunti importanti“.

Una Nazionale, quella azzurra, che come si è detto ha ottenuto risultati rilevanti e questo è uno stimolo per il ranista nostrano: “Senza dubbio quanto fatto dai ragazzi italiani nella rassegna continentale è stato notevole. Questo può essere  una motivazione ulteriore per noi. Inoltre sono convinto che, lavorandoci bene, possiamo contare anche su una 4×100 mista maschile di livello assoluto. Le prospettive non mancano“, la chiosa di Pedoja. E, dunque, non resta che aspettare il ritorno dell’asso di Brebbia, che andrà ad arricchire un roster tricolore già assai competitivo.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Credit La Presse

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