Nuoto
Nuoto, Simona Quadarella: “Io come Federica Pellegrini? Sono all’inizio e voglio continuare a vincere”
Campionessa d’Europa, campionessa d’Europa, campionessa d’Europa. Simona Quadarella è entrata nella storia dello sport italiano realizzando una tripletta 400-800-1500 stile libero che nessun rappresentante del Bel Paese in vasca, a livello europeo, aveva mai realizzato. L’atleta romana invece ce l’ha fatta, facendo propria anche una gara, i 400 stile libero, con un miglioramento cronometrico sostanziale: da 4’05″68 al 4’03″35. Una prova all’inseguimento della giovane magiara Ajna Kesely, anche lei straordinaria in 4’03″57 (record europeo juniores, parlando di una classe 2001). Ungherese però piegata dall’ultimo 50 metri di Simona di pura cattiveria che ha così chiuso il cerchio. E ora si guarda a quel che sarà e i paragoni con Federica Pellegrini, riferimento indiscusso della specialità in piscina, iniziano a farsi.
La classe ’98 romana, però, sa che ancora c’è molto da fare prima di poter essere accostata alla campionessa di Spinea: “Io non me la sento ancora di paragonarmi a Federica. Lei ha vinto alle Olimpiadi ed ai Mondiali. Io sono all’inizio, ma certo non voglio fermarmi qui. Voglio nuotare molti anni e vincere ancora tanto. I buoni esempi non mancano: Fabio Scozzoli che a 30 anni ha vinto l’argento e Magnini in passato“, ha dichiarato l’azzurra intervista da Libero.
Quadarella che rivela come e quanto sia importante il lavoro per ottenere determinati risultati: “Nuoto 13/14 km al giorno divisi in 10 allenamenti in acqua ed a settimana, e poi anche due allenamenti in palestra. Il mio allenatore Christian Minotti dice che non mi tiro mai indietro“. E sulla medaglia agli Europei che l’ha sorpresa maggiormente, Simona non ha dubbi: “La vittoria sui 400 stile libero. Perché non me l’aspettavo. All’inizio pensavo di puntare alla finale. Poi, una volta che mi trovo in acqua, divento cattiva: è stata una gara molto combattuta ma anche quella dove mi sono divertita di più. Perchè i 1500 stile libero sono stati durissimi“.
E poi sulla ventata di novità che ha caratterizzato la rassegna scozzese in casa Italia, il parere della ragazza romana è chiaro: “I più grandi di noi ci sono ancora e secondo me torneranno a fare il loro risultati. Gregorio (Paltrinieri ndr.) ha mancato l’oro solo perché non stava bene, Detti è infortunato ma tornerà presto, tanto per dirne qualcuno. Di certo, noi giovani sentiamo meno “l’effetto tappo” dei più anziani e siamo parecchio intraprendenti. E io l’ho capito proprio qui a Glasgow che questa è la nostra arma in più. Non ci concediamo scuse. Quando sbaglio, sbaglio e io me la prendo con me stessa. E per vincere devo essere io a lavorare sodo“.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: OASport