Pallanuoto
Pallanuoto femminile, un Setterosa mai così in difficoltà. La qualificazione a Tokyo 2020 non è scontata
Ormai siamo a metà del quadriennio olimpico: il nuovo sistema di qualificazione al torneo a cinque cerchi ha allargato il numero delle partecipanti al torneo di Tokyo da 8 a 10 per quanto concerne la pallanuoto femminile. Il Setterosa però, dovesse ripetere i piazzamenti ottenuti in questa stagione, rischierebbe seriamente di guardare da casa la rassegna olimpica.
I primi pass stanno per essere assegnati: due sono in palio nel 2019, alle vincitrici della World League e dei Mondiali, mentre un altro andrà a chi conquisterà il titolo continentale nel 2020. Ultima spiaggia sarebbe il torneo finale di qualificazione olimpica, che metterà in palio gli ultimi due posti. Nella stagione appena conclusa però si è chiuso soltanto con un sesto posto all’Europeo: se alla vigilia della rassegna indicavamo proprio in sei il numero delle effettive pretendenti al trono continentale, ecco che possiamo affermare che l’Italia si è classificata ultima tra le favorite.
Di match tirati il Setterosa ne ha giocati tanti in stagione, purtroppo da quelli che contavano veramente è sempre uscito sconfitto, o, al massimo ha pareggiato: pareggio non poteva esserci ai quarti della rassegna continentale contro l’Ungheria, poi quarta e quindi più debole tra le semifinaliste, e, ancora una volta, in un minuto finale davvero convulso, l’Italia ha di nuovo lasciato il passo alle avversarie. Troppe volte le gare della nazionale femminile hanno visto alti e bassi, troppe volte i momenti di black out in attacco hanno impedito alle ragazze di Fabio Conti di portare a casa match sino a quel momento comandati, poi non sempre, anzi, quasi mai le rimonte disperate si sono concretizzate.
A partire dall’Europa Cup, già nel girone eliminatorio, quando l’Italia ha perso all’esordio con l’Ungheria, vincendo poi i facili match con Israele e Germania, prima di non andare oltre il pari nell’ultima sfida contro la Grecia, in un incontro però che per dare il primo posto all’Italia, andava vinto con tre reti di scarto. Non è andata tanto meglio neppure nella fase finale della stessa competizione: non avendo ottenuto il primo posto in fase di qualificazione, l’Italia è partita dai quarti e l’Olanda ci ha subito estromesso dalla contesa. Vero è che l’Italia ha poi battuto di misura l’Ungheria ed ha trovato il quinto posto, ma è servito a poco.
Così come a poco è servita la rimonta vincente sempre ai danni dell’Olanda nello Spido Dutch Trophy, torneo di preparazione alla rassegna continentale, cui ha fatto seguito un altro pari ancora contro l’Ungheria, senza tralasciare la sconfitta di misura nella finale dei Giochi del Mediterraneo patita per mano della Spagna. Infine questi Europei: la sconfitta di misura contro la Grecia, il pari contro l’Olanda, poi la cocente eliminazione, sempre di misura. L’Italia è sempre lì a giocarsela, ma manca sempre qualcosa per portare a casa gli incontri tirati, quelli sul filo del rasoio, come accaduto a Barcellona, come accade sempre da un po’ di tempo a questa parte.
Ecco che inevitabilmente sul banco degli imputati finisce il CT Fabio Conti, ma a sua discolpa si può dire che l’unico cambio in un gruppo consolidato ormai, è quello di Arianna Gragnolati preferita ad Aleksandra Cotti, ma il minutaggio non è sembrato tale da andare ad incidere sul destino del Setterosa. Aspettiamo l’innesto in pianta stabile nella rosa italiana di Izabella Chiappini, la quale, dopo una stagione praticamente saltata al Padova, ha preso parte agli ultimi collegiali della Nazionale ed ora ha scelto la SIS Roma per ricominciare a giocare nell’annata agonistica che sta per partire.
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Foto: katacarix Shutterstock.com
roberto.santangelo@oasport.it
Gabriele Dente
15 Agosto 2018 at 23:07
Certamente l’ormai datato criterio della rappresentanza universale dei continenti mette a rischio la qualificazione; si può arrivare secondi o terzi in tutti i tornei che valgono come qualificazione e restare esclusi. Però magari, visto appunto l’equilibrio delle gare di quest’anno, basta crescere un altro poco per scavalcare tutte le rivali e piazzarsi alle spalle degli Usa (che comunque difficilmente da qui al 2020 retrocederanno dalla prima posizione virtuale).
In ogni caso è veramente assurdo quanto l’Europa sia penalizzata in quasi tutte le discipline nei criteri di qualificazione olimpica!