Softball
Softball, Mondiali 2018: colpaccio sfiorato per l’Italia. L’Australia rimonta e vince al tie-break
Sconfitta a dir poco amara per l’Italia nel secondo match dei Mondiali di softball di China, in Giappone. Le azzurre sono state battute dall’Australia per 3-2 al tie-break in modo rocambolesco e bruciante. Dopo un avvio da sogno, le ragazze di Enrico Obletter si sono trovate in vantaggio per 2-0 alla fine del primo inning; poi, però, le Aussie sono pian piano risalite, sfruttando due errori della difesa azzurra, fino ad operare il sorpasso nell’ottava ripresa. Una partita giocata alla grande dall’Italia, alla pari con una delle migliori Nazionali del mondo; ma anche una sconfitta che sa tanto di occasione persa.
A confezionare una partenza a dir poco perfetta erano stati due fuoricampo consecutivi di Amanda Fama ed Erika Piancastelli, che hanno scompaginato il copione e costretto l’Australia a cambiare subito in pedana, togliendo la partente Ellen Roberts. Obletter si è affidato ad Ilaria Cacciamani, che nelle prime tre riprese è stata ingiocabile (eccetto un paio di basi ball concesse), tenendo a zero l’attacco aussie. Le difficoltà sono arrivate al quarto, gestite però bene da Obletter, perché dopo la base ball per Warwick e la valida di Sorensen, il manager azzurro ha inserito Greta Cecchetti brava a togliere le castagne dal fuoco.
Tutto perfetto, poi al quinto inning il sogno azzurro di vincere e alimentare le speranze di superare il turno ha cominciato ad infrangersi. Al quinto è arrivato il primo punto australiano, con Stacey Porter (in base per un errore di Lara Cecchetti su una rimbalzante) a segno sulla valida di Jade Wall, che ha ribaltato l’inerzia della partita insieme al secondo cambio in pedana per le Aussie, con Kaia Parnaby entrata al posto di Smethurst, che comunque nulla aveva concesso. Da quel momento, infatti, l’Italia ha messo a segno una sola valida, con Marta Gasparotto al sesto, mentre nel settimo è stata ancora l’Australia ad andare a segno, ancora con Porter, stavolta in situazione di basi piene (decisione discussa per uno strike trasformato in base ball per Wall), ancora sfruttando un errore della difesa azzurra (assistenza di Rotondo, errore di Gasparotto, brava comunque ad eliminare Godfrey ed evitare guai peggiori).
Beffa soltanto rimandata, però, perché al primo attacco supplementare è stata Warwick a firmare il successo dell’Australia. Un successo che fa male all’Italia, che per metà partita era stata perfetta, ma che proprio nel momento chiave della partita ha commesso due errori pagati a caro prezzo. Una lezione che senza dubbio servirà per la crescita, ma che lascia anche dolore e delusione. Serve ripartire subito, però, perché le azzurre sono attese dal secondo impegno di giornata contro il Canada.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: FIBS – MG/Oldmanagency