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US Open 2018, Rafael Nadal torna da numero uno del mondo: riuscirà in una nuova magia?

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Era il 2008 quando Rafael Nadal si presentò per la prima volta da numero uno del mondo ai nastri di partenza di un torneo del Grande Slam. L’occasione giunse proprio agli US Open, dove però non arrivò fino alla finale, venendo battuto da Andy Murray in una semifinale spezzata su due giorni e due campi.

Dieci anni dopo, la situazione torna a essere la stessa: lo spagnolo è al numero uno del ranking ATP, forte di più di 10000 punti in classifica. “Rafa” affronta la campagna newyorkese con alle spalle la vittoria numero 11 al Roland Garros, la semifinale a Wimbledon e il successo a Toronto in finale su Stefanos Tsitsipas. Non l’affronta, però, con la certezza di rimanere miglior giocatore del mondo a fine torneo: se, infatti, il mancino di Manacor dovesse perdere ai quarti di finale o in un turno precedente, dovrebbe sperare che Federer non arrivi a vincere il suo 21° Slam per tenersi lo scettro.

Nadal ha già vinto questo torneo per tre volte ed è il detentore del titolo, avendo superato Kevin Anderson nella finale del 2017, che è andata ad aggiungersi nell’elenco delle finali vinte a New York a quelle del 2010 e del 2013, entrambe giocate contro Novak Djokovic e risolte in quattro set. Proprio il serbo, nel suo primo anno mostruoso chiamato 2011, gli ha sbarrato la strada nell’unica altra finale disputata sui campi di Flushing Meadows.

Il problema dello spagnolo è che, sul cemento, il favorito potrebbe non essere lui. C’è il succitato Djokovic, che sembra tornato in un ottimo stato di forma dopo il quarto Wimbledon e la vittoria di Cincinnati (e, oltretutto, potrebbe essere suo avversario nei quarti di finale se il sorteggio girasse male), ma c’è anche un Federer che, al netto dei quarti di Wimbledon e della finale persa nell’ultimo Masters 1000 disputato, ha ancora una certa voglia di competere e di dire la sua. Questo senza contare quelli che, da Del Potro e Cilic in giù, appaiono come i principali candidati a far soffrire il maiorchino, dovessero finire sulla sua strada.

Rispetto alle annate precedenti, c’è una novità quasi assoluta: lo spagnolo ha saltato uno dei due 1000 estivi sul cemento, in questo caso Cincinnati. Un evento simile si era verificato solo nel 2016, quando ha saltato Toronto per poi giocare negli States. Va però sottolineato che quella è stata un’estate un po’ particolare, con le Olimpiadi di Rio 2016 a scombinare il calendario e la programmazione di più d’un giocatore. Ad ogni modo, in quell’occasione raggiunse il terzo turno a Cincinnati e fu poi eliminato agli ottavi, a New York, da Lucas Pouille.

Rimane da capire quale sarà la vera condizione del maiorchino: da essa, infatti, potrebbe dipendere una gran parte del suo torneo. Rimane palese il fatto che ritrovare il Nadal di Toronto significherebbe avere pochi dubbi su chi sarà uno dei quattro semifinalisti dell’ultimo Slam dell’anno.

 

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Credits: Leonard Zhukovsky / Shutterstock

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