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Valentino Rossi, GP Austria 2018: “Fatto il massimo, al momento non possiamo lottare per il podio”

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Valentino Rossi (Yamaha) ha vissuto una delle gare più strane della sua lunga e gloriosa carriera in questo Gran Premio d’Austria 2018 della MotoGP. Scattato dalla 14esima casella della griglia dopo una qualifica che, sportivamente parlando, si potrebbe definire drammatica, riesce ad issare la sua M1 fino ad una sesta posizione che, visto l’attuale valore della moto nipponica, è quasi come una mezza vittoria. Per un nove volte campione del mondo non si può certo parlare di soddisfazione per un risultato simile, ma nelle sue parole ai microfoni di Sky Sport, c’è tanto realismo. “C’è poco da girarci attorno, la differenza nei confronti dei primi tre è stata davvero grande. Sapevamo che il Red Bull Ring sarebbe stata una pista nella quale avremmo sofferto, ma è così da tutto l’anno. Marquez, Lorenzo e Dovizioso sono sempre più veloci di noi, e non è bello saperlo. Noi siamo la Yamaha ufficiale e dovremmo puntare a quel livello ogni volta”.

La gara, nonostante tutto, non è da buttare. “Tutto sommato credo di poter parlare di buona gara. Questa mattina nel corso del warm-up ho trovato il giusto setting, che mi ha permesso di tenere un passo più costante. La mia sfortuna è stata avere rotto la moto venerdì mattina, nell’unica sessione asciutta, ritrovandomi quindi 11esimo e fuori dai giochi per la Q2. Partendo 14esimo in griglia non potevo fare molto di più. Guardando tempi e distacchi forse potevo giocarmela con Petrucci per un quinto posto, ma già il quarto di Crutchlow era impossibile perchè anche lui andava più forte di noi. A questo punto, quindi, si può dire che non possiamo lottare nemmeno per il podio. In questo campionato ci sono riuscito in 5 occasioni, con Qatar e Sachsenring come migliori gare. Le altre volte ho approfittato di cadute dei primi tre, una magra soddisfazione”. 

I discorsi, com’è normale che sia, passano sempre alla situazione tecnica in casa Yamaha. Rispetto a Honda e Ducati la nostra casa madre giapponese ha un altro approccio. Evidentemente preferiscono andare passo per passo, senza la voglia di rischiare degli avversari, o la loro voglia di investire. Anche noi, tuttavia, abbiamo punti di forza, ma non sempre siamo in grado di anticipare le mosse altrui. La situazione attuale la conosciamo bene tutti, e credo che se ne sia parlato anche troppo. Sappiamo qual è il nostro problema ma sul come intervenire i discorsi cambiano. Non voglio nemmeno pensare che queste novità debbano riguardare la moto del 2019, io spero ancora che possano arrivare già in questa stagione”-

 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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