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Vincenzo Nibali sogna le Olimpiadi 2020: “Percorso bellissimo, ho la carta di riserva dopo Rio”. Lo Squalo per l’impresa a Tokyo?

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Vincenzo Nibali sta cercando un recupero complicato dalla frattura alla decima vertebra toracica che lo ha costretto a un intervento chirurgico. L’infortunio patito al Tour de France per colpa di un tifoso, ha complicato sicuramente la stagione dello Squalo che ora deve stringere i denti per partecipare alla Vuelta di Spagna e poi andare al Mondiale di Innsbruck con serie ambizioni di vittoria. Il siciliano aveva puntato tutto sull’appuntamento iridato, il percorso austriaco è durissimo e sembra essere studiato appositamente per il nostro fenomeno che però deve ritrovare un po’ della sua forma per essere davvero competitivo durante l’evento più importante dell’intera stagione.

Il capitano della Bahrain Merida ovviamente non molla e giocherà tutte le carte di cui è in possesso per fare saltare il banco e regalarsi una giornata indimenticabile ma naturalmente lo sguardo di Vincenzo Nibali non è rivolto soltanto ai Mondiali 2018. Qualche giorno fa, infatti, è stato ufficializzato dalla UCI il percorso su cui si disputerà la prova in linea delle Olimpiadi di Tokyo 2020: si tratta di un tracciato molto impegnativo con partenza dalla capitale nipponica per poi andare verso il Fuji scalando una serie di salite durissime rivolte a uomini da montagna, un po’ come sarà a Innsbruck. Enzo sta facendo un pensierino al sogno a cinque cerchi dopo che a Rio 2016 era caduto in discesa quando si stava involando verso la medaglia d’oro, nell’agosto 2020 avrà 35 anni ma proprio nel Sol Levante potrebbe piazzare l’ultimo assalto per mettere la ciliegina sulla torta di una carriera leggendaria.

Il siciliano non si nasconde più di tanto verso i Giochi come traspare da una battuta rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Il percorso di Tokyo 2020? Bellissimo. Come una classica durissima. Forse la fortuna mi ha voluto dare una carta di riserva dopo Rio”. Enzo ci crede davvero e vuole regalare un nuovo sogno all’Italia, quell’oro olimpico che manca da 14 anni esatti (Paolo Bettini il 14 agosto 2004 ad Atene) deve ritornare nel nostro Paese.





(foto Valerio Origo)

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