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Vuelta a España 2018: le tappe chiave per la classifica generale

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Tutto davvero apparecchiato per la Vuelta a España 2018: sabato, con la breve cronometro di Malaga, scatta il terzo ed ultimo grande giro stagionale per quanto riguarda il World Tour di ciclismo. Come di consueto la corsa a tappe spagnola si presenta come la più dura ed imprevedibile, con un percorso davvero tostissimo e pieno di arrivi in salita. Andiamo a scoprire le frazioni chiave per quanto riguarda la classifica generale.

Tappe chiave Vuelta a España 2018

NONA TAPPA (domenica 2 settembre): Talavera de la Reina-La Covatilla (195km)

La prima vera svolta di questa corsa, a precedere il giorno di riposo. Dopo circa 40 chilometri si affronta il Puerto del Pico, una scalata di 15,4 chilometri al 5,5%. Tratto di falsopiano e si va verso Puerto de Peña Negra, 11,7 chilometri al 4,7%. Manca però ancora tanto al traguardo: tratto pianeggiante a precedere il gran finale verso La Covatilla: 11,7 chilometri con una pendenza media del 6,8%, dato comunque tutt’altro che banale, visto che la prima parte è molto semplice, mentre nella seconda non si scende mai sotto l’8%.

QUINDICESIMA TAPPA (domenica 9 settembre): Ribeira de Arriba-Lagos de Covadonga (185,5km)

Va a chiudersi la seconda settimana: ultima tappa prima del giorno di riposo, si sale ancora. Prima parte di gara relativamente semplice, che presenta solamente l’Alto de Santo Emiliano. A metà percorso i corridori si imbatteranno nel Mirador del Fito, da affrontare due volte, ma la differenza sarà fatta sul finale, sull’ascesa conclusiva di Lagos de Covadonga, già affrontata più volte dalla Vuelta: 12,2 chilometri con una pendenza media del 7,2%. Ennesima ascesa molto incostante, che presenta tratti di discesa alternati ad altri con veri e propri muri oltre il 15%.

SEDICESIMA TAPPA (martedì 11 settembre): Santillana del Mar-Torrelavega (cronometro individuale, 32,7km)

Si ricomincia con una prova contro il tempo, la seconda di questa Vuelta. Percorso ancora una volta completamente pianeggiante che favorisce ovviamente gli specialisti. La distanza non è delle più lunghe: c’è spazio per difendersi per gli scalatori. Perdere 1’30” può essere l’obiettivo per gli uomini da salita.

DICIANNOVESIMA TAPPA (venerdì 14 settembre): Lleida-Andorra Naturlandia (157km)

Penultima giornata fondamentale a questa Vuelta. Sarà un lungo tratto di avvicinamento verso ciò che aspetterà i corridori all’arrivo: Coll de la Rabassa, 17,5 chilometri al 6,3%, ma con tratti spesso e volentieri oltre l’8%. Non è un’ascesa impossibile, ma è molto lunga e potrebbe farsi sentire sulle gambe dei corridori anche in vista del giorno successivo.

VENTESIMA TAPPA (sabato 15 settembre): Escaldes Engordany – Coll de la Gallina (105,8km)

La frazione più attesa, più spettacolare e sicuramente più importante di questa Vuelta. L’ultima di montagna prima della passerella finale. Sono soli 105 chilometri, ma gli organizzatori si sono divertiti ad inserire salite a ripetizione: sei GPM da affrontare. Dopo 9 chilometri si inizia a salire verso Col de la Comella (4,8 chilometri al 6,5%), da capire se la fuga riuscirà ad andar via, altrimenti sarà davvero un grandissimo spettacolo. Poi Coll de Beixalis, 10,1 chilometri alla pendenza media del 6,4%. Discesa e si risale: Coll de Ordino, oltre 11 chilometri al 6%. Non c’è tempo per rifiatare: si riaffronta il Coll de Beixalis. Discesa e nuovamente Coll de La Comella, da un versante però diverso e più semplice. Il tutto in attesa del Coll de La Gallina: 7,8 chilometri al 7% di pendenza media, con davvero tanti tornanti da affrontare. Qui verrà decisa la classifica.

 

gianluca.bruno@oasport.it

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