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Vuelta a España 2018, l’incertezza regna sovrana. Tutti sullo stesso livello, sorprese in agguato

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Una Vuelta a España 2018 dall’incertezza che regna sovrana. Siamo soltanto alla quarta tappa, ma fino ad ora non c’è stato davvero nessuno che è riuscito a prevalere sui rivali. Se nella seconda frazione Alejandro Valverde aveva messo in mostra una condizione super, con una volata su uno strappo eccellente, con la quale aveva anticipato Michal Kwiatkowski, oggi è stato il giorno di Simon Yates mettere il naso avanti, con uno scatto ben assestato con il quale ha beffato i rivali sull’arrivo di Sierra de la Alfaguara.

Due nomi, su tutti, quelli di Yates e Valverde, due corridori scattanti, ovviamente favoriti dal percorso della prima settimana. Non sembrano essere loro però i corridori più indicati per il trionfo conclusivo. Il grande favorito continua ad essere Nairo Quintana: il super scalatore colombiano può sfruttare anche il gioco di squadra alla Movistar proprio con l’Embatido e sulle salite della terza settimana può davvero essere devastante, con altitudini ovviamente favorevoli agli uomini da montagna.

L’arrivo in ascesa di oggi però ha fatto notare che c’è davvero un livellamento tra tutti i big. Tolti Richie Porte e Vincenzo Nibali, che nessuno si sarebbe aspettato comunque ad alti livelli dopo le cadute del Tour, tutti gli altri uomini attesi della vigilia sono alla pari (fino ad ora infatti ci sono solamente i distacchi del prologo a “far classifica”). Sorprese in agguato? La Maglia Rossa di Michal Kwiatkowski in parte lo è già, anche se non sono state affrontate al momento salite dalle pendenze e dal chilometraggio esorbitanti. Difficile però che il polacco riesca a tenere lungo le tre settimane.

L’Italia sogna con Fabio Aru. Il sardo oggi non è apparso al top, c’è spazio però per crescere: non dovesse perdere troppo tempo in queste prime giornate potrebbe arrivare la condizione giusta nell’ultima settimana e, sulle strade amate dal capitano della UAE Emirates, sarebbero guai per tutti.

gianluca.bruno@oasport.it





 

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Foto: Valerio Origo

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