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Ciclismo

Vuelta a España 2018: non sarà quello del Giro, ma non è ancora il miglior Fabio Aru

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Non sarà il corridore che visse una lenta agonia al Giro d’Italia dello scorso maggio, ma quello ammirato oggi nella quarta frazione della Vuelta a España 2018 non è di certo il miglior Fabio Aru, un campione capace di conquistare proprio la corsa iberica nel 2015 e di giungere quinto al Tour de France nella passata stagione.

A 4 km dall’arrivo, in uno dei tratti più impegnativi della salita di Puerto de Alfacar, il capitano della UAE Emirates ha cominciato a fare fatica. Si è ritrovato in ultima posizione nel gruppetto maglia rossa. Una pedalata forsennata e ossessiva, ma con un rapporto troppo agile che non permetteva di sviluppare velocità. Di lì a poco, sotto l’impulso della LottoNL-Jumbo, il sardo ha perso contatto: 30-40 metri al massimo. Con l’orgoglio che lo contraddistingue sin dall’inizio della carriera, il Cavaliere dei Quattro Mori ha reagito. Non si è abbattuto, non è saltato di testa: dopo quanto accaduto al Giro, non era scontata una tale tenuta mentale. Digrignando i denti e salendo con il proprio passo, Aru è riuscito a rientrare, approfittando poi di una pendenza più dolce nel finale.

Rispetto al mese di maggio il 28enne sembra aver compiuto un importante passo avanti: oggi, di fatto, non ha perso nulla dai migliori, escluso il britannico Simon Yates che ha fatto la differenza su tutti. Si trova in 15ma posizione a soli 47″ dalla maglia rossa indossata dal polacco Michal Kwiatkowski, teoricamente in lizza per qualsiasi risultato, vittoria compresa.

Bisogna tuttavia ammettere che il Fabio Aru di oggi, tanto indomito quanto in difficoltà sull’ascesa conclusiva, non può pensare di aggiudicarsi la Vuelta e, forse, nemmeno salire sul podio. L’obiettivo più realistico appare una posizione nella top10, magari conquistando una tappa ed affinando la forma in vista dei Mondiali di Innsbruck.

Il discorso potrebbe mutare se l’azzurro dovesse crescere di condizione nei prossimi giorni. Fino a sabato il percorso offrirà delle tappe relativamente facili, prima del durissimo arrivo in salita di domenica a La Covatilla che scaverà i primi distacchi davvero importanti in questa Vuelta. Per tornare a sognare in grande servirà però il vero Fabio Aru.

federico.militello@oasport.it





Foto: Valerio Origo
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