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Apnea, Mariafelicia Carraturo: “Il mio record del mondo frutto dell’istinto e della passione”

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L’hanno chiamata la “Mamma che domina gli abissi“, dopo il record del mondo CMAS di apnea in assetto variabile con la monopinna. Ma Mariafelicia Carraturo, 48enne napoletana partita due mesi fa alla volta di Sharm el-Sheikh in Egitto, ha realizzato la sua impresa, raggiungendo i 115 metri in 3 minuti e 4 secondi (facendo meglio del precedente primato di 112 metri detenuto dalla turca Derya Can), con semplicità, senza sentirsi un’extraterrestre e dando libero sfogo alla sua passione.

Mariafelicia è anche la donna meno giovane ad aver ottenuto un risultato del genere, sacrificando tanto alla propria vita. La specialità “No-limits” è dura, non concede regali, ma lei lo accetta, sa che nella vita niente arriva per caso. La realizzazione di un sogno ti dà felicità ma è frutto del duro lavoro. Aderente a questa linea di pensiero, la Carraturo ha espresso le proprie impressioni, intervistata da Cristina Chiuso, che ha avuto il piacere di incontrarla.

Prima della immersione adotto il mio solito protocollo: nel momento in cui indosso la muta ed entro in acqua, i gesti che ripeto sono sempre gli stessi e questo mi aiuta. Mentre respiravano e c’era il conto alla rovescia pensavo che tutto si sarebbe esaurito in fretta. I 115 metri sono arrivati piuttosto rapidamente e nella discesa la mia attenzione è stata tutta nella ricerca della compensazione, gestendo l’ossigeno a mia disposizione. Poi la risalita è stata molto easy, come tornare alla vita. E’ stato molto bello e toccare il piattello mi ha dato la sicurezza che il mio obiettivo era stato centrato“, ha rivelato la nostra portacolori.

Un riscontro, come detto, costruito da lontano, tra mille sacrifici e rinunce, più forte di chi la invitava a desistere. Ma lei no, fugati i dubbi e le perplessità, ha scelto la via che più le piace: “Un traguardo che viene dopo un periodo complicato ed un paio di episodi spiacevoli che mi avevano portato a farmi delle domande su quello che stessi facendo. La specialità ha in sé un alto livello di pericolosità. Tuttavia un pensiero ha occupato la mia mente: nel momento in cui ho lasciato i miei cari per dare inizio a questa avventura, ho incontrato due signore che hanno riservato una preghiera per me. Io credo molto a questi segni e quindi se sono riuscita ad ottenere questo risultato lo deve anche a loro. Amo fare quello che faccio e sono convinta che perseguire l’istinto sia ciò che porti ad esaudire i propri desideri “.

E ora?Sto già pensando a migliorare il mio primato“, le parole della determinata campana che una mezza birra avrà avuto modo di concedersela ma la voglia di spingersi oltre, fondendosi con l’elemento vitale, è superiore. Negli abissi Mariafelicia ha trovato il suo equilibrio e le sensazioni provate a 115 metri di profondità danno un sapore diverso alla quotidianità. Fare apnea è anche questo e l’Italia ha scoperto un’altra degna rappresentante di questa disciplina così affascinante.





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Mariafelicia Carraturo 

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