Arrampicata Sportiva

Arrampicata sportiva, Mondiali 2018: debutta (finalmente) la combinata. Primo passo verso le Olimpiadi di Tokyo 2020

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Giovedì 6 settembre scatteranno i Mondiali 2018 di arrampicata sportiva che terranno a battesimo l’attesissima combinata, il format con il quale verranno assegnate le medaglie alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Questo sport è infatti stato inserito per la prima volta nel programma a cinque cerchi e nella capitale nipponica verranno messi in palio due titoli (uno per sesso) proprio attraverso questo sistema non particolarmente gradito agli atleti: in sostanza verranno sommati i punti ottenuti nelle tre specialità storiche di questa disciplina (lead, boulder speed) per definire il podio olimpico.

Il problema è che lead (la classica arrampicata indoor con un muro da scalare per raggiungere una cima, sostenuti da una fune), il boulder (la disciplina tecnica, bisogna risolvere dei problemi ad altezze basse e senza sostegno) e lo speed (prova di velocità, uno contro uno) sono davvero molto diverse tra loro e pochissimi atleti nel corso della loro carriera si sono cimentati in prove così differenti. Chi è interessato dunque a competere ai Giochi Olimpici deve trovare una preparazione equilibrata, impresa che ancora a pochi atleti è riuscita: la combinata, infatti, non è mai stata inserita nel circuito di Coppa del Mondo, esistono sì dei ranking internazionali ma con poco valore visto che la prova in sé non si è mai disputata in un contesto uniforme come invece accadrà in occasione di questa rassegna iridata.

A Innsbruck (Austria) si disputeranno prima le gare che assegneranno i titoli nelle varie specialità, si stilerà poi una classifica combinata e i migliori sei accederanno alla finale di domenica 16 settembre, quella che metterà in palio le prime storiche medaglie con questo format. Al maschile favorito il giapponese Tomoa Narasaki davanti all’austriaco Jakob Schubert e agli altri nipponici Kokoro Fuji e Yoshiyuki Ogata, da vedere se Adam Ondra riuscirà a fare risultato nello speed e attenzione al nostro Michael Piccolruaz. Nel femminile Miho Nonaka e Akiyo Noguchi per il Giappone, la slovena Janja Garnbret avrebbe bisogno dello speed.





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