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Atletica, Eliud Kipchoge riscrive la storia: Record del Mondo, la Maratona ha un nuovo re. Può scendere sotto le 2 ore?

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Pesa meno di 52 kg, è alto 167 cm, ha quasi 34 anni, viene dal Kenya: questo è l’identikit di Eliud Kipchoge, l’uomo che ha letteralmente sbriciolato il record del mondo della Maratona correndo uno sbalorditivo 2h01:39 a Berlino, demolito il precedente primato del connazionale Dennis Kimetto di addirittura 1’18”. Si tratta di un tempo inumano, il Campione Olimpico di Rio 2016 si è davvero superato anche perché è riuscito nell’impresa correndo per praticamente metà gara in totale solitudine, senza l’aiuto di lepri che al 25° chilometro avevano già terminato il proprio lavoro.

Si tratta di una meritatissima consacrazione per l’africano che, dopo i grandi successi nel mezzofondo (oro ai Mondiali 2003 sui 5000 metri e argento alle Olimpiadi di Pechino 2008 sulla stessa distanza), ha saputo rilanciarsi e imporsi anche sulla 42 km vincendo addirittura dieci Maratone delle undici disputate! Il monologo che l’allievo di Patrick Sang ha inscenato per le strade della capitale tedesca entra di diritto nella leggenda dell’atletica leggera e rimarrà a lungo nella storia, i passaggi sono stati inverosimili (14’24” al quinto km, poi 29’01” al decimo, 57’56” al ventesimo e 1h01’06” alla mezza, galoppata finale per una seconda parte addirittura più veloce in 1h00:33).

E ora la domanda è chiara: Kipchoge può scendere sotto il muro delle due ore e abbattere una delle grandi barriere dello sport? Ci aveva provato lo scorso anno durante l’evento Breaking2 organizzato dalla Nike all’Autrodromo di Monza quando si spinse fino a un non omologato 2h00:25 (le lepri entravano e uscivano dal circuito dandosi il cambio, pratica non permessa dal regolamento), sicuramente ci ritenterà in futuro ma uno dei grandi limiti umani inizia a vacillare seriamente… Intanto queste le prime dichiarazioni del keniano: “Sono felicissimo e riconoscente: non trovo le parole per commentare l’impresa compiuta. Mi avevano detto che si può sfiorare il record due volte, non una terza. Avevano ragione. Gli ultimi chilometri sono stati piuttosto duri, ma ero ben preparato, l’avvicinamento delle ultime settimane è stato perfetto e non posso che ringraziare il mio allenatore”.

 





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