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Basket, Marco Belinelli: “Le parole del c.t. Sacchetti mi hanno dato veramente fastidio. Adesso faccia i nomi”

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L’Italbasket è in vista della prima finestra della seconda fase di qualificazione ai Mondiali che si disputeranno in Cina nel 2019. Gli azzurri affronteranno in casa la Polonia il 14 settembre (a Bologna), per poi giocare in trasferta in Ungheria tre giorni dopo. Uno degli assenti illustri di questo gruppo è sicuramente Marco Belinelli, il quale ha preferito rimanere in America per preparare al meglio la nuova stagione NBA che giocherà con la maglia dei San Antonio Spurs. L’azzurro ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui si toglie qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del c.t. della Nazionale Meo Sacchetti.

Alcune parole del c.t. Sacchetti mi hanno dato fastidio, veramente fastidio. Ci sono polemiche uscite dopo la mia rinuncia che mi hanno infastidito. Con Sacchetti, Brunamonti e il presidente Petrucci sono stato sincero fin dal primo giorno, dicendo che per me sarebbe stato molto difficile esserci. Ho incontrato di persona Meo e ne abbiamo parlato, mi sono confrontato con lui prima ancora di sentire Popovich o Messina. Dire o far capire che ci sono persone che non pensano alla Nazionale o che della Nazionale se ne fregano è una delle cose che mi ha dato fastidio. Se ci fossero dei problemi, preferirei che Meo me ne parlasse a voce, dicendo il nome delle persone a cui fa riferimento, senza parlare in generale. Detta così mi ha dato veramente fastidio.”

Sulle nuove finestre FIBA: “Questa finestra, così vicina all’inizio della stagione NBA, rende per tanti le cose difficili o quasi impossibili, e lo dimostra il fatto che l’80% dei giocatori NBA non ci andrà per le mie stesse ragioni. Le partite dell’Italia sono troppo vicine al training camp degli Spurs: devo arrivarci in condizioni ottime e senza rischiare”.

Il Beli afferma che la sua rinuncia è solo temporanea e non definitiva: “Ho sempre detto, anche a Meo, che questo per me non è un addio. Ci tengo alla maglia azzurra e spero che queste due partite possano andare bene. E ci sono le possibilità che vadano bene. Io all’Italia ho sempre detto sì, e i rapporti che ho stretto con giocatori, allenatori, Petrucci e la Federazione sono tutti molto veri. Per questo ci tengo a ribadire che non è un addio e voglio stare col gruppo: per far sentire che non è una rinuncia definitiva, ma un arrivederci al Mondiale“.





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Credit: Ciamillo

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