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Basket
Basket, Meo Sacchetti: “Italia vicina al Mondiale! Basta polemiche sugli assenti, parlerò con Petrucci”
L’Italia si è seriamente avvicinata alla qualificazione ai Mondiali 2019 di basket grazie alla doppia vittoria conquistata contro Polonia e Ungheria pochi giorni fa. La nostra Nazionale è davvero a un passo dalla rassegna iridata ma non mancano comunque le tensioni dovute alle assenze di diversi giocatori NBA che hanno deciso di non vestire l’azzurro in questa finestra estiva per concentrarsi sugli allenamenti con le loro franchigie in vista dell’inizio della stagione. Meo Sacchetti chiarisce la situazione in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Non ci siamo qualificati per il Mondiale, anche se ci siamo molto vicini. Quando accadrà, andrò a parlare con Petrucci: il rapporto con lui è super. Mi ha sempre detto che lui non è mai intervenuto nelle scelte del CT ma ribadisco che si è creato un polverone inutile perché ci sarà tempo per discutere di tutto“.
I discorsi su Belinelli e Gallinari vengono così rinviati a un prossimo futuro, intanto si parla della gioia per il doppio successo: “Siamo stati assieme 25 giorni e devo dire che ho avuto la fortuna di guidare un bel gruppo. Il mio compito è fare delle scelte e quindi ci sarà sempre chi giocherà di più e chi meno. Ma si può essere protagonisti anche in pochi minuti. Prendete Filloy: quella sua tripla ha avuto un’importanza clamorosa. Meglio fare tre punti ed essere decisivi che farne 30 e prendere. Ho avuto ottime risposte da tutti. E mi ha fatto piacere vedere l’attaccamento dei due esclusi Burns e Tonut: il primo ha giocato una buona prima parte delle qualificazioni, mentre Stefano gioca in un ruolo dove la concorrenza è davvero molto alta“.
Datome e Melli sono stati i nostri uomini in più in queste due partite: “Sono state le nostre colonne, trasmettendo una professionalità importante, senza la presunzione dell’io ho vinto. Insomma nessuno se l’è tirata, ma non sarebbe stato da loro. Mi auguro che i ragazzi più giovani abbiano recepito il loro comportamento e la voglia di fare bene sempre, dall’allenamento arrivando mezz’ora prima per tirare, alla grinta in partita senza mai far calare la tensione“.
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