Ciclismo
Ciclismo, Mondiali 2018: Alejandro Valverde e il trionfo che mancava. La ciliegina sulla torta a 38 anni
Un percorso alla Alejandro Valverde si diceva un anno fa di questi tempi, quando veniva annunciata l’altimetria per la prova in linea dei Mondiali 2018 di Innsbruck. Quella salita finale, quel durissimo muro che portava a Gramartboden, 2,8 km all’11,5% di pendenza media e con punte del 28%, sembrava proprio essere perfetto per le caratteristiche dell’Embatido. E così è stato: in quel di Innsbruck il campione spagnolo ha dominato in lungo e in largo la gara, vincendo da vero padrone e andandosi a prendere il trionfo che mancava nel proprio palmares.
38 anni (è nato il 25 aprile 1980), l’iberico, con un passato buio per una squalifica per doping, trova la ciliegina sulla torta su una carriera da incorniciare. Negli ultimi 15 anni è stato il padrone delle corse di un giorno: quattro Liegi-Bastogne-Liegi, cinque Freccia Vallone, oltre ad un’infinità di altri successi (oltre 100 dal 2002 ad oggi). Al Mondiale invece era sempre mancato un centesimo per fare un euro: addirittura cinque podi iridati da Hamilton 2003 passando per Madrid 2005, poi Salisburgo 2006, Firenze 2013 e Ponferrada 2014.
Oggi invece non ha lasciato spazio agli avversari, sfruttando una condizione che sembrava in calo dopo la Vuelta (conclusa fuori dal podio non con poca delusione), invece è apparsa davvero eccellente sin dai primi chilometri di gara. La preparazione all’appuntamento è stata perfetta, la squadra al servizio è stata eccellente, poi è arrivato il tocco di classe. Con esperienza ha aspettato l’ultimo strappo per venir fuori: sulle durissime pendenze non ha attaccato, si è gestito al meglio controllando tutti gli avversari, quasi scherzandoli rimanendo a ruota. Negli ultimi 3 chilometri poi non ha fatto scattare nessuno, mettendosi in testa e aspettando una volata che avrebbe vinto nove volte su dieci.
gianluca.bruno@oasport.it
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Photo credit: comunicato stampa Innsbruck-Tirol 2018 / BettiniPhoto