Ciclismo
Ciclismo, Mondiali 2018: la mina vagante Vincenzo Nibali. Non sarà al top, ma tutti temono lo Squalo
Da quella giornata terribile sull’Alpe d’Huez è cambiato tutto. Quello del Mondiale, così come successo a Rio 2016 con le Olimpiadi, doveva essere l’appuntamento clou: il vero e proprio obiettivo della stagione, puntare alla maglia iridata, su un percorso davvero favorevole alle proprie caratteristiche.
Nonostante tutto Vincenzo Nibali ci ha provato in tutti i modi. Il siciliano, sin dai giorni successivi la caduta alla Grande Boucle non si è dato per vinto: l’obiettivo è sempre rimasto quello di riuscire a rientrare, con una condizione almeno discreta, in vista dei Mondiali di Innsbruck. Difficile accumulare chilometri nelle gambe, c’era una sola soluzione: quella di volare alla Vuelta. Nella corsa spagnola il capitano della Bahrain-Merida ha dato qualche segnale di vita, andando all’attacco più volte, ma la forma è apparsa ancora latitare.
Davide Cassani e la nazionale italiana hanno continuato a fidarsi e, domenica, vedremo se sarà stata la scelta migliore, con Nibali che in questi giorni si sta testando proprio con i propri compagni di squadra. Nonostante tutto, in tanti domenica 30 settembre temeranno lo Squalo e lo marcheranno molto probabilmente a uomo: le imprese sono sotto gli occhi di tutti, appena Nibali è stato sottovalutato (su tutti il successo alla Milano-Sanremo), è riuscito a beffare gli avversari in maniera strepitosa. A livello psicologico questo marcamento potrebbe essere comunque positivo: una chance in più per Gianni Moscon e Domenico Pozzovivo per provare ad anticipare i tempi.
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Pier Colombo