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F1, da Singapore 2017 a 2018: da un Mondiale che si chiuse ad uno che potrebbe riaprirsi. La Ferrari ci crede

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“Non si gira pagina, altrimenti la lezione di Monza non si è imparata, dobbiamo tenere presente cosa è successo”. Con queste parole il Team Principal della Ferrari Maurizio Arrivabene, intervistato da Autosprint, si è espresso pensando a quel che aspetta il clan in “Rosso” nel prossimo weekend a Marina Bay (Singapore), sede del 15° round del Mondiale 2018 di Formula Uno.

La Ferrari non può concedersi altri pause e deve vincere. I 30 punti di ritardo nella graduatoria riservata ai piloti e i 25 in quella costruttori non invitano ad una strategia di controllo. La gara asiatica sarà un passaggio importante perché su questo circuito ci si aspetta una SF71H particolarmente efficace. La monoposto italiana infatti, lungo il tortuoso tracciato cittadino illuminato dalle luci artificiali, ha spesso messo in scena risultati considerevoli che possono dunque alimentare le speranze in casa del Cavallino Rampante. La gestione delle gomme alle alte temperature, la trazione e la stabilità in frenata sono armi della vettura di Maranello che ben potranno sposarsi, sulla carta, con la pista di Marina Bay. Ferrari che, in questo senso, spera di avere anche un’alleata: la Red Bull. La macchina di Milton Keynes, vincitrice a Monaco, potrebbe inserirsi nella lotta tra le Rosse e le Frecce d’Argento e dunque spetterà a loro essere l’ago della bilancia nella sfida eterna tra i due team.

Tuttavia, queste sono valutazioni a tavolino e, ricordando quello che accadde l’anno scorso con quel disastroso crash che vide coinvolti Sebastian Vettel, Max Verstappen e Kimi Raikkonen, non si potrà dare per scontato nulla.

12 mesi fa, di fatto, il Mondiale si chiuse e quest’anno si spera possa riaprirsi forte anche della tradizione di un Seb molto forte sull’asfalto asiatico: quattro vittorie e quattro pole, record di podi (sei) e dei punti conquistati (155).

Ovviamente, in tutto questo, anche la gestione dei piloti conterà moltissimo. Le carte sono state scoperte e Raikkonen, dopo otto anni di militanza non continuativa lascerà il Cavallino per far accomodare sul suo sedile il talentuoso Charles Leclerc. Come si regolerà la scuderia nel caso di un possibile gioco di squadra? La Mercedes ha alzato la posta in palio, senza farsi troppi problemi a sacrificare la pedina Valtteri Bottas in favore di Hamilton. Con Kimi si risponderà allo stesso modo? Ad Arrivabene ed al suo staff il compito di sbrogliare la matassa.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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