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F1, GP Russia 2018: a Sochi l’ultima spiaggia per la Ferrari. Ma questo Hamilton sembra inattaccabile

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Il Mondiale di Formula Uno 2018 sbarca sulle sponde del Mar Nero per il Gran Premio di Russia e, nel caso della Ferrari, si potrà davvero parlare di “ultima spiaggia”. C’è poco da girarci attorno, mancano sei gare alla conclusione del campionato e per Sebastian Vettel il tempo stringe, e non poco. Lewis Hamilton, reduce da un filotto impressionante di quattro vittorie ed un secondo posto nelle ultime cinque uscite, veleggia con ben 40 punti di vantaggio sul rivale (praticamente due gare piene) e vuole chiudere i conti a livello di titolo iridato nel più breve tempo possibile.

Per la scuderia di Maranello la frustrazione è notevole: sapere di avere a disposizione una vettura (quantomeno) alla pari con la rivale di Brackley, ma di pari passo va la consapevolezza di avere gettato alle ortiche molte, forse troppe, occasioni ghiotte. Nelle ultime settimane, poi, il ritorno rabbioso del campione del mondo in carica è stato impressionante e scintillante, e sta letteralmente abbagliando il suo rivale tedesco che, come visto a Marina Bay, è sulle gambe, contato all’angolo.

La Ferrari, tuttavia, deve continuare a provarci ed a sperare. Il campionato non è concluso, anzi, ma non è nemmeno infinito. Sei corse alla conclusione sono 150 punti in palio, per cui il margine d’errore è ridotto a zero, dopo che qualche neo si è visto ed è costato a carissimo prezzo. Il fine settimana di Singapore rischia di essere una ferita ancora aperta dentro la Scuderia, con pilota e team che sono sembrati, per la prima volta, su due binari differenti. Situazione ben diversa rispetto alla Mercedes che, invece, procede come un blocco granitico e che sta facendo di tutto (ordini di scuderia compresi) per avvicinare il proprio pilota di punta verso il titolo.

Vincere a Sochi dev’essere il primo passo verso un finale di stagione nel quale Sebastian Vettel deve tentare il tutto per tutto. Non sarà facile, dato che sul tracciato posizionato nel villaggio olimpico del 2014 fino ad adesso hanno vinto solamente le Frecce d’argento, ma per la scuderia di Maranello non potrà arrivare un risultato diverso. In caso di ulteriore fallimento, il titolo sarà ormai ufficialmente nelle tasche di Hamilton e per Vettel rappresenterà una brutta botta al morale, un boccone davvero amaro da buttare giù. E che andrà ad intaccare anche il futuro del tedesco.

La sensazione è netta, aver fatto tanto, tantissimo, ma il rischio è che non serva a niente. La Rossa non era così competitiva e performante da anni, e mai come in questi mesi la Mercedes è stata in difficoltà, ma il team anglo-tedesco ha risposto presente, ha sviluppato la vettura, è intervenuta sulle criticità e ha fatto di tutto per puntare alle vittorie. La Ferrari, non sempre, ha fatto lo stesso, e questi 40 punti di gap sono netti ed evidenti. Vettel ha le sue colpe, perchè è stato troppo ondivago in questo campionato, ma d’ora in avanti avrà il destino nelle proprie mani. Vincendole tutte sarà campione, ma contro un rivale simile questo imperativo sembra davvero utopistico. Sarà necessario ragionare tappa per tappa, incominciando dal GP di Russia. Vincere o morire (sportivamente parlando), non c’è altra soluzione per la Ferrari. Si annuncia un weekend decisivo per il Mondiale 2018, e Hamilton vuole continuare a volare sulla cresta dell’onda e raggiungere il quinto titolo iridato della sua carriera. Vettel è avvertito.

 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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