Formula 1

F1, GP Russia 2018: a Sochi riparte la rincorsa disperata della Ferrari. Sei gare per il tutto per tutto

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Sei gare alla conclusione del Mondiale 2018 di Formula Uno e 40 punti da recuperare per Sebastian Vettel. Davanti al ferrarista si presenta una scalata davvero complicata, una vera e propria impresa, recuperare un distacco simile al Lewis Hamilton di queste ultime settimane. Questo tentativo, che non si può ancora definire disperato, incomincia questo fine settimana, con il Gran Premio di Russia a Sochi ma, come ben sa il tedesco, sarà reso complicato da quattro aspetti.

1 Lewis Hamilton.

Inutile girarci attorno, in questo momento il campione del mondo in carica ha raggiunto un livello di guida, di sicurezza nei propri mezzi e di feeling con la propria vettura, che ha pochi altri esempi nel passato. L’inglese, proprio nel momento più complicato della sua annata, ha cambiato marcia (forse anche due) ed è diventato pressochè imbattibile, sia in qualifica sia in gara. L’aspetto più preoccupante per i suoi avversari è che, proprio quando si trova nelle difficoltà, è capace di alzare la propria asticella, volta dopo volta. L’ha dimostrato a Hockenheim, sotto la pioggia, rimontando inesorabilmente con un ritmo di due, tre secondi al giro più veloce rispetto a chi lo precedeva, lo ha ribadito una settimana dopo dominando le qualifiche dell’Hungaroring, anche in quell’occasione con l’asfalto viscido, ed alla ripartenza a Spa nelle medesime condizioni. Nelle due ultime uscite, poi, Hamilton ha saputo fare anche di meglio, come la vittoria di Monza (condita dal sorpasso su Vettel alla variante della Roggia) e il giro al sabato a Marina Bay, un vero e proprio capolavoro. Quando l’ex McLaren raggiunge un livello simile è quasi impossibile da fermare, starà al ferrarista provare questa impresa.

2 Sebastian Vettel.

Anche in questo caso bisogna guardare alla realtà: l’ex Red Bull ha accusato, e sta accusando, il confronto diretto con il rivale inglese. Da inizio anno si sapeva che i due duellanti si sarebbero contesi il quinto titolo iridato della loro carriera ma, almeno per il momento, il tedesco non lo sta meritando come il rivale. Il fatto ha quasi dell’incredibile, dato che il pilota nato a Heppenheim ha fatto grandissime cose in questo campionato, ma non è abbastanza contro un rivale come Hamilton. Ad inizio stagione ha lasciato per strada qualche punto di troppo, in concomitanza con una Mercedes tutt’altro che impeccabile, quindi ha commesso diversi errori che, con il senno di poi, rischiano di costargli tutta l’annata. Nelle due ultime uscite, poi, la sensazione è che Vettel sia mancato completamente. Il ko al via di Monza è stato un boccone davvero amaro da buttare giù, senza contare l’anonima, o quasi, domenica di Singapore, che ha dato la sensazione di resa. Se gli auspici sono questi, la rincorsa verso il titolo sarà assolutamente complicata. Per riuscirci il tedesco dovrà mettersi tutto alle spalle e dare il 110% delle sue qualità e della sua vettura, e non è nemmeno detto che possa essere sufficiente.

3 La Ferrari.

Non stiamo parlando della vettura che, nel complesso, è assolutamente competitiva e, spesso, mette in difficoltà una monoposto formidabile come la Mercedes (anche se il passo falso tra qualifiche e gara a Marina Bay ha lasciato molti quesiti aperti), quanto del team nel suo complesso. Le parole di Vettel a fine gara hanno lasciato aperte diverse interpretazioni, fino a segnalare qualche scricchiolio interno. Non siamo certo davanti a una crisi di rapporti o tantomeno ad una rottura, ma qualche divergenza sembra esserci. Quando si sottolinea che “non si sia fatto abbastanza per vincere” non è un buon viatico per il futuro e forse, da entrambe le parti, si iniziano a vedere più gli errori commessi che gli aspetti positivi. Senza un nuovo compattamento della situazione la caccia a Hamilton sarà ancor più difficile, vedendo una Mercedes che, dopo diversi momenti non semplici, ha saputo fare gruppo per ribadirsi in vetta.

4 Gli avversari.

6 Gran Premi al termine della stagione. 40 punti di distacco. Sebastian Vettel, quindi, deve recuperare punti a Lewis Hamilton, ed in fretta. Se, come si augura il tedesco, sarà in grado di fare bottino pieno, conquisterà 150 punti, per cui anche se il rivale arrivasse sempre secondo, potrebbe acciuffare il titolo per 2 lunghezze. Ovviamente pensare ad un filotto simile è fare sfoggio di grande fiducia e, realisticamente, non è realizzabile, per cui il ferrarista dovrà comunque puntare al massimo possibile di successi ma ben sapendo che avrà bisogno anche degli altri. Qualcuno che si possa frapporre tra lui e il rivale, per togliergli punti. Una eventualità che si è materializzata in rare occasioni nel corso di questo 2018, ma che d’ora in avanti sarà decisiva. Dopotutto Max Verstappen, con il secondo posto di Marina Bay, ha involontariamente aiutato la fuga dell’inglese, per cui potrebbe capitare anche a ruoli invertiti. Kimi Raikkonen e le Red Bull possono essere gli unici aghi della bilancia ma, come ben sa il quattro volte campione del mondo, c’è un problema maggiore. Il gap aperto tra Ferrari e Mercedes ed il resto del lotto è talmente ampio che non permette quasi a nessuno di inerirsi tra di loro e, anche quando Hamilton o Vettel sono costretti a recuperare dall’ultima posizione, sono in grado di arrivare senza troppi sforzi fino al podio. Confidare sugli aiuti altrui, quindi, sarà un altro aspetto non semplice per Vettel.

Quattro punti di capitale importanza per lasciare ancora qualche speranza a Sebastian Vettel. La sua rincorsa alla leadership di Lewis Hamilton parte con poche chance di realizzarsi ma, come si è visto negli anni in Formula Uno, “mai dire mai”. Se il tedesco riuscirà in questo intento si potrà parlare di vera e propria impresa, la più grande della sua carriera e, senza dubbio, una delle più incredibili della storia della categoria massima.

 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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