Formula 1

F1, GP Russia 2018: le gomme Pirelli scelte da Ferrari, Mercedes e Red Bull. Possibili scenari tattici per la gara

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Il 16° round del Mondiale 2018 di Formula Uno è ormai prossimo e sul tracciato di Sochi (Russia) la Ferrari andrà a caccia di riscatto dopo la poco fortunata gara di Marina Bay, a Singapore, da cui il Cavallino Rampante si sarebbe aspettato dei risultati ben diversi. Il trionfo di Lewis Hamilton ha ampliato il distacco di Sebastian Vettel dal britannico: il gap ora è di 40 punti. Quando mancano 6 GP al termine del campionato, è necessario invertire la rotta con decisione.

Un proposito non semplice perché sul circuito creato nell’area del Parco Olimpico realizzato per ospitare la XXII edizione dei Giochi Invernali nel febbraio 2014, la Ferrari e Sebastian Vettal non hanno mai vinto mentre le Frecce d’Argento hanno monopolizzato la scena con due vittorie di Lewis Hamilton, una di Nico Rosberg e una di Valtteri Bottas, dodici mesi fa (primo sigillo del finlandese in carriera). Il teutonico, 2° l’anno scorso e nel 2015, vorrà quindi sfatare questo tabù. In una sfida così serrata l’importanza delle gomme e delle strategie annesse spicca quasi sul resto e, come è consuetudine, il Cavallino ha assunto un approccio aggressivo al weekend.

Pirelli metterà disposizione gli stessi compound visti a Singapore: soft, ultrasoft e hypersoft. Una decisione che sa di novità quella del costruttore italiano che mai aveva portato su questa pista delle specifiche morbide di questo genere. Una scelta che si giustifica per i livelli di degrado bassi. Tuttavia sarà necessario verificare quali saranno i consumi delle mescole a banda rosa su questo particolare asfalto.

La Ferrari, in questo senso, ha scelto ben 9 set di hypersoft (con Vettel), tenendo fede alla sua tradizione di team che gradisce particolarmente le coperture maggiormente performanti, 3 di ultrasoft e 1 di soft. Ciò significa che Seb non proverà le gomme a banda gialla nelle prove libere e qualora dovesse montare questo treno in gara sarà al buio. Discorso diverso per Kimi Raikkonen che avrà 2 set di soft, 3 di ultrasoft e 8 di hypersoft e quindi potrà garantirsi una simulazione con gli pneumatici “duri”. Mercedes, da par suo, ha optato per 7 treni di hyperSoft, 4 di ultrasoft e 2 di soft con Hamilton e Bottas e quindi porterà avanti il proprio programma, privilegiando le coperture a banda gialla come al solito.

Per quanto concerne la Red Bull,le scelte saranno in linea a quelle di Vettel e l’investimento sulle hypersoft sarà rilevante. Monoposto di Milton Keynes che qui hanno fatto sempre molto fatica, pagando dazio per il motore nel confronto con le Rosse e le Frecce d’Argento. Lungo i 5853 metri del tracciato russo, infatti, la power unit sarà fortemente sollecitata (sfruttata al massimo regime per oltre il 65% del giro). Tuttavia, nel secondo e nel terzo settore, la predominanza delle curve a 90° richiederà ottima stabilità e tanta trazione e in questo la RB14 potrà emergere.

Venendo al numero di soste, salvo sorprese, vedremo una gara con solo una fermata ai box. L’anno scorso Bottas si impose fermandosi al 27° giro dei 53 in programma, secondo una strategia ultrasoft-supersoft. In questa stagione, però, avendo i team a disposizione gomme di due step più morbidi rispetto al 2017, ci potrebbero essere delle diversificazioni nei tempi di entrata. In questo senso l’usura degli pneumatici riguarderà le gomme in appoggio, in particolare l’anteriore destra, vista la presenza di alcuni curvoni veloci impegnativi come la 3 dove i punti di corda sono diversi.

Ovviamente la partita si deciderà anche sui consumi di carburante e sulla gestione dei freni. Secondo quanto riporta la Brembo, Sochi rientra nelle piste maggiormente impegnative per l’impianto frenante: il tempo speso in decelerazione ogni giro è all’incirca pari a 15 secondi. Saranno dunque diverse le variabili in gioco.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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